PROPOSTA
PER UNA
"CARTA EUROPEA DEI DIRITTI SOCIALI
DELLE PERSONE ANZIANE"
PREMESSA
Alla luce della situazione socio-economica dell'Europa
alle soglie del 2000, nella quale l'anziano si prospetta come vero
protagonista degli anni futuri, simpone un chiarimento fondamentale sui
rapporti che intercorrono tra persone anziane e società, con il fine di
creare una vera Comunità Sociale Europea che permetta superare i limiti
di una società sino ad ora individualista, efficientissima,
arrampicatrice ed anche ingrata, che tende spesso a dimenticare, a
disinteressarsi, ad allontanare ed isolare i soggetti più deboli o
incapaci di produrre un elevato rendimento.
Mentre nel mondo si evidenziano espressioni di
decadimento, sadismo e barbarie che ripropongono insopportabili questioni
di purificazioni etniche senza nessun rispetto per la condizione umana,
per la dignità ed il valore della persona, visti gli enormi benefici che
si traggono dalla moderna struttura postindustriale, la Società Europea
richiede ed anzi impone nuove forme di impegno nell'ambito sociale: una
cultura etico-ecologica nei rapporti economici e politici, negli
interventi psico-profilattici e psico-riabilitativi innestati su di una
socializzazione dell'assistenza.
La carta sociale vuole sancire i principi fondamentali sui
quali deve poggiare il modello europeo del diritto delle persone anziane
per quanto riguarda i rapporti sociali sia individuali, sia relativi alla
aggregazione volontaria, autonoma ed autogestita.
La carta sociale stabilisce una piattaforma dei diritti
sociali che devono essere riconosciuti e garantiti da tutti gli Stati
membri dell' U.E., nell'ambito delle sue competenze oltre che quelle
ottenute attraverso il coinvolgimento attivo delle realtà sociali.
La carta sociale sancisce inoltre un modello culturale di
continuità con le nostre origini, i nostri principi ed i nostri valori,
risultando un vero messaggio per tutti coloro che anelano ed operano per
il progresso dell'Unione Europea con speranza, solidarietà, impegno e
determinazione.
Pertanto
-
ribaditi i diritti costituzionali ed i principi di
trasparenza e legalità;
-
considerato che nel quadro della costituzione
dell'U.E. occorre conferire agli aspetti sociali una importanza di
rilievo;
-
considerato che la società occidentale fonda le sue
radici sulla democrazia, il rispetto dell'uomo, l'equiparazione dei
diritti e che, avendo già affrontata la questione morale, deve ancora
risolvere quella ambientale e sociale;
-
considerato che la nostra società tende ad
identificare il progresso con la tecnologia mentre tutti i popoli,
attraverso le Nazioni Unite, hanno riaffermato il dovere di favorire
il progresso sociale;
-
ribadito che deve essere bandito ogni tipo di
discriminazione, anche quella dell'età, assicurando parità di
trattamento per tutti i cittadini;
-
considerata la necessità di concorrere a promuovere
il piano di sviluppo della persona assicurando a tutti i cittadini, ma
soprattutto agli anziani, i servizi sociali ed in special modo quelli
riguardanti l'abitazione, l'istruzione, la salute, la sicurezza
sociale, i trasporti, le attività motorie, sportive e turistiche,
tenendo conto degli squilibri regionali;
-
ribadito il diritto ad una alimentazione adeguata e
sufficiente ed alle terapie necessarie non solo per la cura, ma anche
per la prevenzione ed il ripristino del benessere psico-fisico;
-
considerati i rapporti culturali dell'anziano con la
società come espressione di trasferimento cognitivo ed affettivo,
etico e morale;
-
ribadito che la vita é da vivere in pienezza come
immenso patrimonio di risorse e di creatività;
-
ribadito che le conquiste sociali debbano essere
salvaguardate;
Gli anziani d'Europa proclamano la presente
CARTA EUROPEA DEI DIRITTI SOCIALI DELL'
ANZIANO
ed invitano uomini e donne di ogni ceto ed età, le
associazioni di volontariato e le istituzioni a riconoscerli e ad
assicurarne il rispetto attraverso provvedimenti ed altre iniziative
comunitarie ed atti deliberativi finalizzati alla divulgazione, alla
promozione ed all'applicazione.
Si dichiara che:
-
l'anziano deve beneficiare di una sicurezza sociale
adeguata, specialmente nei periodi di maggiore difficoltà
psicofisica;
-
deve essere smentito il senso comune che associa
l'invecchiamento con la malattia;
-
bisogna avvicinarsi alla "cultura del
benessere" riscoprendo il potere curativo e preventivo del
movimento, l'alimentazione, il massaggio, il rilassamento, la
sessualità, la respirazione, la postura, che devono essere in
funzione delle capacità assolute e relative degli interessati;
-
é importante attivare la prevenzione attraverso una
formazione permanente e quindi l'attivazione dei vari livelli
dell'apprendimento: l'emotività, la motricità, la esperienza,
l'intellettualità, la socialità, ecc.;
-
si deve creare una effettiva possibilità di accesso
alla informazione come risorsa e come promozione di potere critico
autonomo
-
é necessario valorizzare l'indissolubile
corrispondenza tra comportamento corporeo e stato d'animo;
-
é doveroso che la "salute" non sia una
variabile sociale, ma un diritto per tutti;
-
deve essere stabilito per tutti il limite di età per
la definizione di uno stato di "anziano": 60 anni per la
donna e 65 per l'uomo
-
occorre garantire l'uguaglianza tra uomini e donne
oltre che la parità di opportunità, possibilità e trattamento per
quanto riguarda la protezione sociale, l'evoluzione personologica e
culturale nell'ambito di strutture che garantiscano un tenore di vita
dignitoso in ogni momento;
-
bisogna riproporre i sistemi di previdenza in modo che
non funzionino da inibitori, ma, al contrario, facilitino e
favoriscano la formazione ed il consolidamento di "nuove
coppie", coppie di anziani capaci di proporre una vita a due,
serena, libera da obbligazioni e prospettata per produrre un vero ed
affettuoso aiuto mutuo;
-
bisogna trasformare l'anziano, per quanto riguarda
l'alimentazione, da oggetto a soggetto consapevole delle proprie
scelte;
-
bisogna garantire a tutti gli anziani il diritto alla
pensione, e chi non abbia altri mezzi di sostentamento, deve poter
beneficiare di risorse sufficienti e di un'assistenza sociale e
sanitaria commisurate alle sue specifiche necessita';
-
bisogna permettere agli anziani di usufruire
pienamente il diritto ad una cittadinanza responsabile ed alla
partecipazione nelle decisioni collettive, mediante una
rappresentatività effettiva negli organismi competenti;
-
occorre sviluppare l'informazione, la consultazione e
la partecipazione secondo modalità semplificate, adeguate e,
soprattutto, tempestive;
-
bisogna creare un'idea di cittadinanza sociale capace
di misurarsi con la sfida dei processi di integrazione sovranazionale
e di mondializzazione.
É inoltre assolutamente improrogabile la promozione e la
strutturazione dei Centri Sociali Anziani distribuiti uniformemente in
tutti i Comuni e/o Distretti, perché possano contribuire regolarmente
all'elaborazione della politica comunitaria nell'interesse delle persone
anziane e per promuovere:
-
l'importanza di creare un tessuto di comunità e di
solidarietà;
-
lo scambio di vissuti all'interno del gruppo,
l'ascolto, la riflessione su quello che "si sente" e su
quello che é avvenuto e/o avviene;
-
l'utilizzazione della circolarità della comunicazione
come raccolta di quella "cultura" popolare della quale non
si può ignorare il valore e la ricchezza e che quindi merita di
essere conosciuta e "riconosciuta";
-
la possibilità di ascoltarsi reciprocamente e di
sviluppare le capacità di concentrarsi;
-
il miglioramento della qualità della vita perché la
tappa denominata "età libera" sia serena e felice;
-
un agire l'autonomia e l'autogestione in rispetto
delle proprie libertà e capacità decisionali;
-
una "libertà culturale" attraverso il
recupero delle proprie capacità di pensiero, di interpretazione e,
come conseguenza, di progettualità ed azione;
-
l'eliminazione dell'emarginazione e restituire gli
anziani ai loro spazi fisici soggettivi e capaci di mantenere un senso
di appartenenza e di continuità socio-culturali;
-
un agire politico colletivo degli anziani perché
senza una intelligenza collettiva non ce ne una capacità critica,
ne promozione di processi di socializzazione, ne risveglio di
solidarietà, di compartecipazione, di partecipazione volontaria e
consapevole;
-
una relazione vitale degli anziani con il mondo dei
bisogni sociali, degli interessi e dei valori che si vogliono
rappresentare per non rischiare di inaridirsi nella gestione
quotidiana del consumo e del desiderio;
-
una politica come attività creativa e quindi come
progetto di trasformazione capace di ridurre le diseguaglianze, di
promuovere e tutelare gli interessi dei deboli e dei bisognosi;
-
il coinvolgimento del maggior numero di anziani di un
determinato territorio, perché insieme possano, da un lato, attuare
politiche di automantenimento, ma, per altro, produrre un intervento
solidale, socialmente valido per i non autosufficienti (un piccolo
sforzo di molti per un grande risultato), capace dunque di ricucire il
rapporto tra persone che soffrono e persone sane.
Visto quanto sopra, gli anziani d'Europa si offrono per
unirsi a tutte le forze democratiche e progressiste con il fine di trovare
insieme, in un contesto etico, morale ed ecologico, parametri culturali
nei quali credere e sui quali fondamentare una ripresa sociale, economica
e politica che tenga in conto le necessità ed i bisogni di tutti e che
ridimensioni la filosofia dell'individualismo e dell'utilitarismo,
favorendo schemi mentali aperti ad un mondo unito e non settorizato,
abitato da simili, da cittadini con uguali diritti e con identiche
opportunità, per poter partecipare a disegnare un futuro degno, di
benessere, di solidarietà e di rispetto reciproco.
In altre parole, bisogna creare definitivamente una Comunità
Sociale Europea fondata sulle virtù democratiche, sull'etica, sulla
responsabilità e sui principi ecologici per cui l'essenziale non debba più
essere il profitto ed il potere, ma il senso della comunità, il rispetto
dell'altro e la salvaguardia delle risorse e dell'ambiente in una
dimensione non solo europea, ma anche mondiale.
La Comunità Sociale Europea, proprio perché la
civilizzazione non può ripararsi dietro l'indifferenza, deve potersi
proporre come esempio e come Soggetto capace di imporre i suoi principi su
tutte le aree ed in tutto il Mondo per sconfiggere irrazionali
nazionalismi e fondare una Società Mondiale capace di offrire a tutti i
cittadini pace e benessere.
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