Felice Filippini

Filippini, Felice.
*20.6.1917 Arbedo (TI), †10.9.1988 Muzzano (TI).

Pittore, incisore ed affreschista. Scrittore.

Dopo gli anni scolastici obbligatori, Filippini segue un semestre al Technikum di Friborgo (classe dei maestri di disegno) e frequenta corsi di tedesco e di disegno al collegio Maria Hilf di Svitto (1933–34). Successivamente si diploma alla magistrale di Locarno (1934–37). Durante la formazione locarnese si reca spesso negli studi di Ugo Zaccheo, avviandosi così da autodidatta al lavoro artistico; dal 1938 è assiduo frequentatore di Carlo Cotti a Lugano. Nel 1938 installa a Lugano il suo primo atelier, trasferito nel 1947 a Savosa, nel 1964 a Paradiso e nel 1970 a Muzzano. Nel 1940 sposa la pianista Dafne Salati, con cui avrà i figli Rocco (1943) e Saskia (1946). Dal 1945 al 1969 dirige i servizi parlati di Radio Monteceneri. Sin dagli esordi, in pieno clima bellico, Filippini è attivo in diversi campi: inizia nel 1934 come disegnatore e nel 1940 è un rinomato affreschista (numerosi lavori pubblici in chiese). Parallelamente scrive romanzi (esordisce nel 1943 con Signore dei poveri morti), drammi radiofonici, saggi critici e opere di teatro. Illustra inoltre molti libri; negli anni '60 esegue anche alcuni arazzi, sculture e rilievi. L'intensa produzione dello scrittore e pittore Filippini riscontra un successo considerevole in area ticinese-italiana, in particolare tra gli anni '50 e '70. Prime mostre personali nel 1945 a Lugano e nel 1956 a Roma; prima antologica a Lugano nel 1962. Esposizioni collettive a partire dal 1942 con svariate partecipazioni internazionali. Dal 1945 borse federali, riconoscimenti letterari e artistici in Svizzera e in Italia.

La pittura figurativa di Filippini, a tendenza espressiva e improntata a temi dell'esistenza, può essere suddivisa in due fasi distinte. Il primo periodo (1940–1950) verte su composizioni in tonalità rosse-verdi, dalle superfici lisce, sviluppate a partire dagli affreschi. Temi narrativi popolari e primitivi, soggetti biblici – non alieni a una certa epicità – e proiezioni esistenziali sono al centro delle opere, inscrivibili in generale nel contesto antinovecentista di «Corrente». Tipico è il volto aspro ed esasperato comune a tutte le figure. I personaggi che abitano le atmosfere surreali – poveri, paesani o figure ataviche – sono arabescati piuttosto che plasticamente modellati. I contorni frementi si dissolvono espressionisticamente in ambienti privi di gravità, pervasi da accese tensioni. Nel secondo periodo (avviato nel 1950) le fughe verso un mondo altro si raggrumano negli impasti materici e nei segni nervosi che connotano i dipinti sempre più informalmente astratti. Un bisogno viscerale di partecipazione e un ritorno all'esasperazione dell'uomo nel proprio tempo imprimono una svolta decisiva al lirismo del primo decennio. Il fervore passionale diventa angoscia; il realismo magico diviene figurazione crudele, aggrovigliata in veloci gesti grafici oppure riversata in aggressivi drammi cromatici.
Dall'incontro con Alberto Giacometti scaturisce la nota serie di ritratti (1965–69), pungenti come l'ultima pittura dell'artista grigionese. Chaïm Soutine e Georges Rouault sono altri possibili punti di riferimento per la produzione pittorica matura di Filippini. Questa resta incentrata fino alla fine sui deliri dell'uomo, visto come martire e come dannato. I soggetti – animali, musicanti, amanti, sportivi, feste popolari, Cristo crocifisso, la folla, autoritratti – sono sempre in preda a lacerazioni e stati di tensione, tradotti in una gestualità pittorica esacerbata, infuocata dalla veemenza dei colori.

Opere presso:
Bellinzona, Palazzo governativo; Comano, Sede della Televisione Svizzera di lingua italiana; Lugano, Museo Cantonale d'Arte.

Scritti:
• Manuela Kahn-Rossi: Museo Cantonale d'Arte Lugano. Zurigo: Istituto svizzero di studi d'arte; Ginevra: Banque Paribas, 1994 (Musei Svizzeri)
• 10 anni Mendrisio Museo d'arte. 120 opere scelte. Museo d'arte Mendrisio, 1992-93. A cura di Silvano Colombo. Lugano: Fidia, 1992
• Felice Filippini. Dal '37: un'opera all'anno. Chiasso, Sala Diego Chiesa, 1987. Chiasso, 1987
• Eva Korazija Magnaguagno: Der moderne Holzschnitt in der Schweiz. Vorwort: [Reinhold] Hohl; Beitrag von [Bernhard] Fridolin Fassbind. Zürich: Limmat Verlag Genossenschaft, 1987
• Ora... Allora. Sul filo dell'arte. 25 artisti SPSAS espongono. Lugano, Villa Malpensata, Galleria civica, 1981. [Testi:] Mario Barzaghini. Locarno: SPSAS Sezione Ticino, 1981
• Felice Filippini. Autoritratto di una pittura. Introduzione: Giancarlo Vigorelli. Milano: Centro Internazionale di Studi per le Arti Figurative, 1977
• Pierre Courthion: Felice Filippini. Torino: Ilte, 1971
• Felice Filippini. Opere giovanili 1940/50. [Testi:] Giancarlo Vigorelli, Guido Perocco, Felice Filippini. Locarno: Pedrazzini, 1968
• Eros Bellinelli: Felice Filippini. L'opera grafica. Lugano: Edizioni Pantarei, 1968

                                                                    Maddalena Disch

Lexika:
KLS, KVS, LzSK

KLS Künstlerlexikon der Schweiz. XX. Jahrhundert. Redaktion: Eduard Plüss, Hans Christoph von Tavel; Verein zur Herausgabe des schweizerischen Künstler-Lexikons. Frauenfeld: Huber, 1958-1967. 2 Bände

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paintings by

Felice Filippini


Galleria Sestante
Lugano

8.11.2003 – 21.12.2003

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updated 02.02.23





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