DONAZIONE CHIATTONE
PRESENTAZIONE
La storia della Donazione Chiattone ha inizio nel 1957, anno in cui muoiono
a poca distanza l’uno dall’altro i fratelli Antonio Jr. e Mario Chiattone.
L’inizio di questa vicenda coincide con la fine di un’altra, quella della
raccolta di opere d’arte costituita nell’arco di oltre mezzo secolo tra
Bergamo, Milano e Lugano dai diversi membri della famiglia Chiattone – la
prima generazione composta dai fratelli Antonio (1856-1904), Giuseppe
(1863-1954), entrambi scultori e Gabriele (1853-1934), fondatore delle
Officine d’arti grafiche Chiattone a Milano nel 1899; la seconda dai figli
di quest’ultimo Mario (1891-1957), architetto e pittore, e Antonio Jr.
(1904-1957), critico cinematografico e pittore autodidatta – e che con la
morte degli ultimi due artefici raggiunge la sua compiutezza. Una donazione
di cui si sarebbe assunto l’onere delle pratiche con la Città l’ultima erede
diretta di Gabriele, la figlia Pia (1906-2001), la quale, sebbene abbia
avuto un ruolo secondario nella costituzione della raccolta, ha giocato un
ruolo fondamentale nella trasmissione alla collettività del patrimonio
artistico di famiglia.
La mostra presenta, a quasi quarant’anni dall’ultima esposizione avvenuta
nella stessa sede di Villa Ciani nel 1968, una scelta di un centinaio tra le
320 opere che costituiscono la Donazione Chiattone. Il percorso espositivo
intende fornire uno sguardo sulla raccolta d’arte mostrando le opere più
importanti e illustrando i diversi nuclei che la compongono: i ritratti, le
nature morte, le opere a carattere religioso e i paesaggi del Sette e
Ottocento, i nuclei di dipinti di artisti quali Ambrogio Alciati, Umberto
Boccioni, Antonio Jr., Gabriele e Mario Chiattone, di Adolfo Feragutti
Visconti, Leonardo Dudreville e Cesare Tallone, nonché quelli di Luigi
Conconi, Tranquillo Cremona, Filippo de Pisis, Filippo Franzoni, Achille
Funi e Luigi Rossi.
Le acquisizioni sono in gran parte riconducibili alle relazioni personali e
professionali intrattenute dai diversi componenti della famiglia Chiattone,
tutti artisti, i quali sono direttamente entrati in contatto con gli autori
delle opere. Antonio ha funto da tramite con l’ambiente della scapigliatura
e a lui può essere ricondotta la presenza del Ritratto d’uomo di Tranquillo
Cremona; Gabriele, figura centrale di tutta la raccolta, grazie alla propria
attività professionale a Bergamo presso l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche
ha conosciuto Tallone e a Milano ha radunato attorno alle Officine Chiattone
una serie di artisti tra cui spicca il nome di Boccioni, le cui ventuno
opere prefuturiste costituiscono l’insieme più importante dell’artista
siciliano precedente il 1909; Mario è all’origine della presenza delle opere
di Dudreville e Funi, con i quali ha condiviso nel 1914 l’esperienza di
Nuove Tendenze.
Se in maniera generale è possibile affermare che, quasi programmaticamente,
la raccolta si arresta alle soglie delle avanguardie e che l’area di
provenienza dei dipinti è essenzialmente lombarda, nelle scelte effettuate
non è possibile identificare un procedimento dovuto in primo luogo a una
valutazione qualitativa e di rappresentatività dell’opera nel percorso dei
diversi artisti.
Le modalità di acquisizione della famiglia Chiattone non sono state quelle
dei grandi collezionisti lombardi di estrazione altoborghese ai quali certo
guardavano come testimonia la “quadreria di uomini illustri” di cui si
dotano. Essendo essi stessi artisti e professionalmente attivi in un ambito
che li poneva a stretto contatto con la realtà di chi opera nel mondo
dell’arte, si è portati a pensare che numerose opere siano entrate in loro
possesso senza una chiara motivazione “collezionistica” – in tale senso è
stato adottato il termine di “raccolta” e non di “collezione” –
probabilmente anche sulla base di scambi tra artisti e forse, non da ultimo,
perché tra i loro intenti vi era anche quello di sostenere economicamente
amici e collaboratori (significativo in tale senso è il caso di Boccioni).
Di Tallone e Boccioni, ad esempio, Gabriele Chiattone acquisisce una serie
di paesaggi di piccolo formato, più vicini allo studio che all’opera
compiuta, sottoposta al giudizio della critica in occasione delle mostre
annuali milanesi. Se in effetti sono rare le opere della raccolta esposte
all’epoca della loro realizzazione, le eccezioni sono di rilievo come
attestano Campagna romana e Campagna lombarda di Boccioni, la Trilogia
campestre di Dudreville e L’architetto Mario Chiattone di Funi, presentato
in occasione della prima collettiva di Novecento alla Biennale di Venezia
del 1924.
Il percorso che si snoda attraverso le sale di Villa Ciani, introdotto
dall’attività di Gabriele e concluso dai dipinti dei figli Antonio Jr. e
Mario, intende illustrare attraverso le opere d’arte della raccolta il ricco
intreccio di relazioni che la famiglia Chiattone ha intrattenuto con alcuni
dei protagonisti della scena artistica italiana della fine dell’Ottocento e
dei primi decenni del Novecento, ma soprattutto vuole restituire alla
collettività, nell’anno del centenario della nascita del Museo Civico di
Belle Arti di Lugano, un patrimonio di particolare valore artistico.
DONAZIONE CHIATTONE
ESPOSIZIONE
L’ultima volta che una scelta di opere della Donazione Chiattone è stata
esposta al pubblico – ad eccezione del prestito all’estero di alcuni
Boccioni e Dudreville – è stato a Villa Ciani quasi quarant’anni fa, nel
1968.
L’attuale mostra propone una selezione di circa 100 opere, allestite su due
piani del Museo Civico di Belle Arti. L’esposizione è introdotta da una
sezione dedicata all’attività professionale di Gabriele Chiattone mediante
la presentazione di alcuni manifesti stampati dalle Officine d’arti grafiche
di cui era titolare a Milano. In particolare sono esposti i due cartelloni
disegnati da Boccioni nel 1909 – gli unici attualmente reperiti – il primo
per la società di assicurazioni Helvetia, il secondo per un’esposizione di
pittura e scultura a Brunate, nonché quello realizzato da Adolfo Hohenstein
per la IV Triennale di Milano del 1900.
A questa parte più introduttiva, legata al contesto a partire dal quale si
sono sviluppati sia la fortuna economica di Gabriele Chiattone, che i
contatti con gli artisti di cui successivamente acquisirà le opere, fa
seguito una sala dedicata all’attività pittorica dello stampatore,
caratterizzata da due paesaggi, dalle copie dello Sposalizio della Vergine
di Raffaello e della Madonna del Roseto di Bernardino Luini nonché da un
pannello in stile liberty raffigurante un Corteo offerente.
Il discorso inerente alla raccolta d’arte segue da un lato un criterio
cronologico, dall’altro è articolato da sezioni monografiche volte a
illustrare i principali nuclei di opere che caratterizzano la Donazione.
Il percorso inizia con una scelta di una quindicina di dipinti (ritratti,
nature morte, paesaggi e arte sacra) del Sette e Ottocento di pittori ignoti
dell’area lombardo-bergamasca, nonché di Carlo Bossoli, presente con un
piccolo paesaggio realizzato sul lago Ben Nevis in Scozia, Pietro Leber e di
Giuseppe Antonio Orelli a cui è attribuito il Trionfo di san Michele su
Lucifero e le anime dannate. Attraverso queste opere emerge in un certo
senso la volontà di Gabriele Chiattone di emulare le quadreria delle
famiglie aristocratiche o alto borghesi, seppure nel suo caso le
acquisizioni avvengono più in chiave di arredo che non seguendo un vero e
proprio spirito di collezione (si tratta ad eccezione di pochi pezzi di
copie ottocentesche di opere dei secoli precedenti).
Al primo piano la mostra prosegue con i dipinti di Tranquillo Cremona, di
cui la raccolta annovera un bel Ritratto d’uomo, di Cesare Tallone,
caratterizzati da due ritratti per i quali ha posato una delle modelle
predilette dell’artista e da una serie di paesaggi dalla pennellata libera e
immediata, e con due incisioni di Luigi Conconi.
Si giunge al Novecento mediante il nucleo di opere certamente più
prestigioso della raccolta Chiattone, ovvero quello dei dipinti dei pastelli
e delle grafiche di Umberto Boccioni appartenenti al periodo prefuturista.
Si tratta senza dubbio dell’insieme più importante di opere precedenti il
1909, di matrice divisionista, tra cui si segnalano Campagna romana,
Chiostro, Campagna lombarda, Sera d’aprile, Contadini al lavoro e Treno che
passa che, per la scelta del soggetto – un treno che attraversa a tutta
velocità una campagna incontaminata lasciando dietro di sé una scia di fumo
– anticipa per certi aspetti le successive prove futuriste.
Una sezione dedicata ai ticinese Adolfo Feragutti Visconti presente con tre
figure femminili e Cavalli dipinto durante il soggiorno in Patagonia, di
Luigi Rossi e Filippo Franzoni del quale è di particolare rilievo la veduta
del Duomo di Milano dalla campagna circostante non ancora toccata
dall’espansione urbana, completa il panorama degli artisti attivi a cavallo
tra Otto e Novecento, cresciuti nel clima della scapigliatura milanese, di
cui sono stati protagonisti Cremona e Conconi.
Sono incentrate sulla figura femminile i dipinti di Ambrogio Alciati
caratterizzati da modelle dalle pose sensuali che sembrano anticipare quelle
delle dive del cinema.
Tra le opere della raccolta spiccano poi una Natura morta marina, tra i
soggetti prediletti di Filippo de Pisis, ma soprattutto Ritratto
dell’architetto Mario Chiattone di Achille Funi del 1924, esposto lo stesso
anno in occasione della prima apparizione collettiva del gruppo di Novecento
alla Biennale di Venezia.
Il percorso continua con le opere di Leonardo Dudreville – tutte precedenti
l’esperienza futuro-astrattista – tra cui spiccano le tre grandi tele della
Trilogia campestre, recentemente esposte in occasione della mostra
monografica dedicata all’artista presso il Serrone della Villa Reale di
Monza, Paesaggio invernale e Marina, dipinti a Borgotaro e nei dintorni di
Genova.
La mostra si conclude con le opere di Mario Chiattone e tre piccole
tavolette di Antonio Jr. Il primo, architetto e pittore, amico di Antonio
Sant’Elia con cui è stato, accanto a Funi e Dudreville, membro del gruppo
Nuove Tendenze, è presente con una scelta di dipinti tra cui emergono una
serie di piccoli paesaggi divisionisti del 1909 circa, Visione notturna del
1910-1911, opere, per aspetti diversi, influenzate da Boccioni, oppure
Ritratto della sorella Pia del 1925 circa, avvicinabile alle opere di Funi,
tributario del clima di “ritorno all’ordine” che in Italia troverà in
Novecento la propria espressione più completa. Il secondo, Antonio Jr.,
appassionato e studioso di cinematografia – autore tra l’altro nel 1949 di
un volume dedicato alla storia del film western – e pittore autodidatta,
dipinge invece un mondo fantastico fatto di strane figure e apparizioni che
sembrano estranee a qualsiasi contesto iconografico, oppure personaggi
ispirati al mondo del cinema.
DONAZIONE CHIATTONE
CATALOGO
Opere d’Arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone
a cura di Cristina Sonderegger
Edizioni Città di Lugano
214 pagine
42 illustrazioni e 61 tavole a colori
Grafica e stampa
Arti Grafiche Veladini SA
La storia di una donazione: premessa
Cristina Sonderegger
Il capitolo ripercorre le tappe che hanno contraddistinto la donazione delle
opere della famiglia Chiattone alla Città di Lugano, espone il metodo di
analisi applicato e i principali problemi che si sono posti agli studiosi
nel corso delle ricerche.
La Donazione Chiattone.
Storie di artisti, imprenditori e mecenati
Giovanna Ginex
Il saggio analizza nel suo insieme il contenuto della Donazione Chiattone
privilegiando le opere della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del
Novecento, alla luce delle traiettorie personali e professionali dei diversi
membri della famiglia Chiattone, con l’intento di chiarire le modalità
mediante le quali è nata e si è sviluppata la raccolta d’arte.
Gabriele Chiattone e la sua raccolta di oggetti
e copie dall’antico. Osservazioni sul gusto
di un artista-imprenditore fra Otto e Novecento
Federica Bianchi
L’autrice analizza il gusto di Gabriele Chiattone a partire dalle opere
precedenti il XIX secolo e le copie ottocentesche di opere antiche presenti
nella raccolta.
Gabriele Chiattone e Umberto Boccioni:
committenza e mecenatismo
Ester Coen
Il capitolo approfondisce la biografia di Boccioni al momento in cui
frequenta Gabriele Chiattone e analizza le opere dell’artista siciliano
presenti nella raccolta.
I Chiattone: una famiglia di artisti
Cristina Sonderegger
Il saggio analizza la vita e l’opera di Antonio Jr., Gabriele e Mario
Chiattone sulla base dei dipinti e delle opere su carta dei tre artisti
presenti nel lascito.
Tavole e schede
Federica Bianchi, Cristina Brazzola, Ester Coen, Isabella Lenzo, Elena
Pontiggia, Sergio Rebora, Cristina Sonderegger
La sezione comprende 61 tavole a colori dei più importanti dipinti della
Donazione Chiattone corredate da altrettante schede scientifiche.
Inventario
Nel volume è per la prima volta pubblicato l’inventario della Donazione
Chiattone allo stato attuale delle ricerche, comprendente 320 opere.
Bibliografia
DONAZIONE CHIATTONE
ELENCO DELLE OPERE ESPOSTE
Ambrogio Alciati, Donna distesa sul letto o Studio, 1905-1911 circa, olio su
tela
Ambrogio Alciati, Donna distesa, 1907, pastello su cartone
Ambrogio Alciati, La bella Bianca, 1908 circa, olio su tela
Ambrogio Alciati, Giovane donna con cappello, 1908 circa, olio su tela
Ambrogio Alciati, Maternità, 1911 circa, olio su tavola
Ambrogio Alciati, Figura femminile, 1910-1914 circa, pastello su cartone
Ambrogio Alciati, Donna con cappello, 1910-1914 circa, olio su tavola
Luigi Basorini, Figura femminile, 1905 circa, carboncino e pastello bianco
su carta
Umberto Boccioni, Campagna romana o Meriggio, 1903, olio su tela
Umberto Boccioni, Chiostro, 1904, olio su tela
Umberto Boccioni, Giudecca, 1907, acquaforte
Umberto Boccioni, Maria Sacchi che legge, 1907, acquaforte e puntasecca
Umberto Boccioni, Scaricatori di carbone, 1907, puntasecca
Umberto Boccioni, Autunno nei dintorni di Milano, 1907-1908, olio su tela su
cartone
Umberto Boccioni, Sera d’aprile, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Figura in giardino, 1908 circa, inchiostro di china su
carta
Umberto Boccioni, Cascinale milanese, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Masseria, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Filari di alberi, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Campagna lombarda o Sinfonia campestre, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Treno che passa, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Paesaggio lombardo, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Casolare, 1908, olio su tavola
Umberto Boccioni, Il riposo, 1908, pastello su carta
Umberto Boccioni, Meditazione, 1908, pastello su carta
Umberto Boccioni, Campagna con alberi, 1908, olio su cartone su tavola
Umberto Boccioni, Alberi, 1908, olio su tavola
Umberto Boccioni, Il ponticello, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Contadini al lavoro o Risaiole, 1908, olio su tela
Umberto Boccioni, Manifesto per l’Esposizione di pittura e scultura di
Brunate, 1909, riproduzione fotomeccanica a colori, Milano, Civica Raccolta
delle Stampe Achille Bertarelli
Umberto Boccioni, Manifesto per Helvetia Società svizzera di assicurazioni,
1909 circa, tecnica litografica, Milano, Civica Raccolta delle Stampe
Achille Bertarelli
Carlo Bossoli, Scozia. Il lago di Ben Nevis, 1874, tempera su carta
Antonio Chiattone Jr., Kobal o Cobal, 1942-1957 circa, tempera su tavola
Antonio Chiattone Jr., San Genesio, 1942-1957 circa, tempera su tavola
Antonio Chiattone Jr., Senza titolo (Allegoria), 1942-1957 circa, tempera su
tavola
Gabriele Chiattone, Motivo decorativo, 1867, matita su carta
Gabriele Chiattone, Ariete con foglie, 1868, matita su carta
Gabriele Chiattone, Aurora (copia da Guido Reni), 1872, matita su carta
Gabriele Chiattone, Cancellata con contadino, 1884, olio su tela
Gabriele Chiattone, Cancello, 1885 circa, olio su tela
Gabriele Chiattone, Corteo offerente, 1896-1910 circa, olio su tela
Gabriele Chiattone, Giovane contadina con gerla, 1900-1910 circa, olio su
carta
Gabriele Chiattone, Madonna del Roseto (copia da Bernardino Luini),
1905-1910 circa, olio su tela
Gabriele Chiattone, Sposalizio della Vergine (copia da Raffaello), 1905-1910
circa, olio su tela
Mario Chiattone (attribuito a), Lago Maggiore – Monastero di Santa Caterina,
1908 circa, olio su tela
Mario Chiattone (attribuito a), Veduta sul Tevere a Castel Sant’Angelo,
1908-1910 circa, olio su tela
Mario Chiattone, Rustici, 1909 circa, olio su tela
Mario Chiattone, Chiesa di Sant’Ambrogio a Milano, 1909, olio su tela
Mario Chiattone, Paesaggio con chiesa, 1909, olio su tela
Mario Chiattone, Madonna con il Bambino e san Giovannino (copia da
Bernardino Luini), 1909, olio su tela
Mario Chiattone, Chiesa di San Quirico a Biogno, 1909, olio su tela
Mario Chiattone, Visione notturna, 1910-1911, olio su tela
Mario Chiattone, Ritratto della sorella Pia, 1925 circa, olio su tela
Mario Chiattone, Natura morta con conchiglie, 1930-1935 circa, olio su
pavatex
Mario Chiattone, Natura morta con pilastrino, 1936, olio su tavola
Luigi Conconi, Solitudine, 1892, acquaforte
Luigi Conconi, Carlo Porta in Verziere, ante 1902, acquaforte
Tranquillo Cremona, Ritratto d’uomo, 1875-1878, olio su tela
Filippo de Pisis, Natura morta marina, 1927, olio su cartone
Leonardo Dudreville, Marina, 1908, olio su cartone
Leonardo Dudreville, Paesaggio invernale, 1908-1909, olio su tela
Leonardo Dudreville, Trilogia campestre. Quando suonano le campane – La
fiera, 1912, olio su tela
Leonardo Dudreville, Trilogia campestre. Le voci del silenzio – Lucciole a
Borgotaro, 1912, olio su tela
Leonardo Dudreville, Trilogia campestre. Terra – Madre Grande, 1912, olio su
tela
Adolfo Feragutti Visconti, Ritratto di giovane contadina,1895-1900 circa,
pastello su carta
Adolfo Feragutti Visconti, Ritratto di giovane contadina o Ritratto di
giovane donna, 1895-1900 circa, pastello su carta
Adolfo Feragutti Visconti, Cavalli, 1907-1908, olio su cartone
Adolfo Feragutti Visconti, Ritratto di donna, 1910-1915 circa, olio su tela
Adolfo Feragutti Visconti, Pensierosa, 1915 circa, olio su tela
Filippo Franzoni, Nevicata a Milano, 1890 circa, olio su tela
Filippo Franzoni (attribuito a), Bosco Isolino, 1895-1900, olio su tavola
Achille Funi, L’architetto Mario Chiattone,1924, olio su tela
Adolfo Hohenstein, Manifesto per la IV Esposizione Triennale di Belle Arti
dell’Accademia di Brera Milano, 1900, tecnica litografica, Milano, Civica
Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli
Ignoto XVIII secolo, Crocifissione, fine del XVIII secolo, olio su tela
Ignoto XIX secolo, Ritratto di gentiluomo, inizio del XIX secolo, olio su
tela
Ignoto XIX secolo, Ritratto di Leandra Zanni, 1850-1880 circa, olio su tela
Ignoto XIX secolo, Natura morta con vaso di fiori, uva bianca e nido o Vaso
di fiori, prima metà del XIX secolo, tempera su carta su tavola
Ignoto XIX secolo, Madonna con il Bambino, san Giovannino, santi Cecilia e
Vittore, fine del XIX secolo, olio su tela
Ignoto XIX secolo, Natura morta con pere, fine del XIX secolo, olio su tela
Ignoto XIX secolo, Natura morta con mele cotogne, fine del XIX secolo, olio
su tela
Ignoto XIX secolo, Ritratto di nobildonna con toupet o Ritratto di
gentildonna, inizio del XIX secolo, olio su tela
Ignoto, Manifesto per la Gotthard Bahn Laghi di Como, Maggiore & Lugano,
1899, tecnica litografica, Berna, Biblioteca Nazionale Svizzera
Ignoto, Manifesto per l’Hotel St. Gotthard Terminus Lugano, 1906-1908,
tecnica litografica, Berna, Biblioteca Nazionale Svizzera
Ignoto, Manifesto per la Funicolare Monte Bré Lugano, 1908, tecnica
litografica, Berna, Biblioteca Nazionale Svizzera
Ignoto, Manifesto per il Lago Maggiore, 1908, tecnica litografica, Berna,
Biblioteca Nazionale Svizzera
Pietro Leber, Paesaggio marino, 1850-1860 circa, olio su tela
Pietro Leber, Paesaggio con cascata, 1850-1860 circa, olio su tela
Pietro Leber, Paesaggio montano con cavaliere, 1850-1860 circa, olio su tela
Pietro Leber, Paesaggio con cacciatore, 1850-1860 circa, olio su tela
Giuseppe Antonio Orelli (attribuito a), Trionfo di san Michele su Lucifero e
le anime dannate, 1750-1765 circa, olio su tela
C. Pochelli, Paesaggio fluviale con figure, fine del XVIII secolo, olio su
tela
C. Pochelli, Paesaggio fluviale con figure, fine del XVIII secolo, olio su
tela
Luigi Rossi, Contadinella o Ritratto di bambina, 1883 circa, olio su tela
Luigi Rossi, Figura femminile o Giovane donna, 1917 circa, olio su tela
Cesare Tallone, Paesaggio, 1883-1884 circa, olio su tavola
Cesare Tallone, Marina, 1885 circa, olio su tavola
Cesare Tallone, Giardino, 1890-1900 circa, olio su tela
Cesare Tallone, Macugnaga, 1890-1896 circa, olio su tavola
Cesare Tallone, Ghiacciaio, 1890-1896 circa, olio su tavola
Cesare Tallone, Paesaggio boschivo, 1895-1900 circa, olio su tela su cartone
Cesare Tallone, Donna in costume ciociaro o Contadina, 1900 circa, olio su
tela
Cesare Tallone, Ritratto di giovane donna, 1900 circa, olio su tela
Filmato:
Casa Chiattone a Lugano, in “Meridiana”, 10 marzo 1965, 7’53”, RTSI –
Radiotelevisione Svizzera di Lingua Italiana
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