Forster Cornelia
Forster Cornelia
*5.1.1906 Zollikon (ZH), †10.10.1990 Sala Capriasca (TI).
Pittrice,
grafica e scultrice. Disegno, collage, decorazione artistica di edifici,
arte in spazi pubblici, arte tessile, scenografia e illustrazione.
Cornelia
Forster, stimolata dal padre sin da giovane alle arti figurative,
frequenta la Kunstgewerbeschule (architettura d'interni) a Zurigo
(1922–26) e a Parigi la scuola del postcubista André Lhote e l'Accademia
della Grande Chaumière (1927), formazione che le dà una solida
preparazione tecnica. Si avvicina alla scultura tramite Karl Geiser,
conosciuto nel 1926, e Franz Fischer, suo primo marito, nell'atelier del
quale esegue alcuni gessi. Nascita della figlia Rosina (1929). Nel 1931
incontra Kurt Wiemken, artista svizzero legato al surrealismo. Soggiorna
in Ticino per ragioni di salute (1931–36). Nascita del figlio Cornelio
(1934). Nel 1935 ottiene una borsa di studio per un soggiorno a Roma
all'Accademia Tedesca, che presto abbandona, non condividendo la
propaganda politica nazista da essa sostenuta. Nel 1937 illustra
Couramma di Friedrich Glauser e nel 1940 il libro Poésie Graphique.
Difficoltà economiche la obbligano a dedicarsi all'esecuzione di lavori
artigianali già a partire dalla fine degli anni '20, tuttavia la sua fonte
principale di guadagno, specialmente durante la seconda guerra mondiale,
sono schizzi e decorazioni per l'industria tessile. Matrimonio con
Hildebrand Altepost e nascita del figlio Vincenzo (1944). Nel 1947 studia
la tecnica dell'arazzo nell'atelier di André Lurçat a Saint-Céré in
Francia. Prima mostra importante a Milano presso il Movimento Arte
Concreta (MAC) nel 1952. Soggiorna a Zurigo dal 1938 al 1955, anni durante
i quali intraprende numerosi viaggi di studio. Nel 1955 si installa
definitivamente in Ticino. Nel 1972 illustra il testo-oracolo anonimo
cinese, I King (Il libro dei mutamenti). Nel 1974
retrospettiva a Morbio Inferiore e nel 1977 al Kunsthaus di Zurigo.
La
produzione di Cornelia Forster è caratterizzata da un lato dalla facilità
con la quale l'artista riesce ad operare nei più svariati campi
dell'espressione tecnico-artistica, dall'altro dalla qualità volutamente
autonoma, eclettica e dinamica della sua arte. Nei primi anni della sua
attività Forster si dedica soprattutto al disegno, in cui prevale il
tratto fluido, sintetico e conciso. L'artista predilige composizioni
figurative realizzate tramite forme semplificate e bidimensionali, in cui
domina la rappresentazione dell'uomo o del paesaggio e nelle quali vengono
talvolta riuniti elementi e motivi disparati d'impronta surrealista.
Questa volontà di semplificazione rende le sue figure leggere ma anche
fragili, oscillanti fra l'etereo e il ludico, aspetti molto importanti in
tutto il suo itinerario artistico.
Nei numerosi
arazzi, eseguiti soprattutto per spazi pubblici già a partire dalla fine
degli anni '40, predomina l'elemento fantastico-figurativo: l'artista
rappresenta, talvolta in modo ostentatamente descrittivo, storie religiose
o mitiche ambientate in una natura lussureggiante.
Negli anni
'50 la maggiore indipendenza economica dall'attività legata all'industria
trova riscontro nella crescente libertà formale delle sue opere. La sua
ricerca tende sempre di più all'astrazione, sia nella scultura, che nella
pittura, nelle quali l'artista si concentra rigorosamente
sull'organizzazione dello spazio compositivo. In pittura ricerca
l'armonizzazione fra lo sfondo pittorico reso con pennellate dense e gli
elementi grafici altamenti evocativi, disposti in un ordine e ritmo che
passa dal chiuso all'aperto, dall'addensamento alla rarificazione. La
scelta dei colori non è fondata su contrasti cromatici ma sulla ricerca
della consonanza, espressa nella combinazione di tonalità smorzate, in
accordo fra di loro.
Arazzi:
Zurigo, Wasserkirche;
Zurigo, Obergericht;
Madrid, Ambasciata svizzera;
Mosca, Ambasciata svizzera;
Bellinzona, Governo
Lugano, Municipio
Berna, lnselspital
Zurigo, Wald, Sanatorio
Langenthal, Crematorio
Kreuzlingen, Seminario
Bigorio, Convento
Rheinfeiden, Chiesa Evangelica
Rheinfelden, Sala dei concerti
Rüti (Zurigo) Chiesa cattolica
Rheinfelden-Baden, Rathaus
Tabernacoli:
Caneggio, chiesa
parrocchiale di S. Maria Assunta;
Canobbio, chiesa parrocchiale di S. Siro.
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano
Literatur:
• Manuela
Kahn-Rossi: Museo Cantonale d'Arte Lugano. Zurigo: Istituto
svizzero di studi d'arte; Ginevra: Banque Paribas, 1994 (Musei Svizzeri)
•
Cornelia Forster. Pitture, acquarelli, disegni, sculture ed arazzi.
Lugano, Galleria Pro Arte, 1989. Lugano, 1989
• Eva
Korazija Magnaguagno: Der moderne Holzschnitt in der Schweiz.
Vorwort: [Reinhold] Hohl; Beitrag von [Bernhard] Fridolin Fassbind.
Zürich: Limmat Verlag Genossenschaft, 1987
•
Kunstmuseum Bern: Die Skulpturen und Objekte. Les Sculptures.
Vorwort: Hans Christoph von Tavel; Redaktion, Einleitung: Sandor Kuthy.
Bern: Kunstmuseum, 1986
• Giuseppe
Curonici: Cornelia. Locarno, Palazzo Sopracenerina, 1986.
Locarno, 1986
• Giuseppe
Curonici: Cornelia Forster. Bellinzona: Banca dello Stato del
Cantone Ticino, 1984 (Artisti nel Ticino)
• Ora...
Allora. Sul filo dell'arte. 25 artisti SPSAS espongono. Lugano,
Villa Malpensata, Galleria civica, 1981. [Testi:] Mario Barzaghini.
Locarno: SPSAS Sezione Ticino, 1981
•
Cornelia Forster. Sala Capriasca. Jubiläumsausstellung zum 75.
Geburtstag. St. Gallen, Galerie art , 1981. [Text:] Anton Isenring
•
Cornelia Forster. Morbio Inferiore, Galleria Serfontana, 1974.
[Testo:] Giuseppe Curonici. Morbio Inferiore, 1974
•
Cornelia Forster. Pitture per I King. Introduzione: Giuseppe
Curonici. Milano: Edizioni Square Gallery, 1972
•
Cornelia Forster. Milano, Square Gallery, 1971. [Testo:] Giuseppe
Curonici. Milano, 1971
Lexika:
Bénézit, KLS, KVS, LzSK, Vollmer
Quellen: Sala Capriasca,
Vincenzo Altepost, lascito
Simonetta
Noseda
Bénézit
Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs
et graveurs de tous les temps et de tous les pays. Par un groupe
d'ecrivains spécialistes français et étrangers. Nouvelle édition entièrement
refondue, revue et corrigée sous la direction des héritiers de Emmanuel
Bénézit. Paris: Gründ, 1976. 10 volumes. [Editions précédentes: 1911-1924;
1948-1955]
KLS
Künstlerlexikon der Schweiz. XX. Jahrhundert. Redaktion: Eduard Plüss,
Hans Christoph von Tavel; Verein zur Herausgabe des schweizerischen
Künstler-Lexikons. Frauenfeld: Huber, 1958-1967. 2 Bände
KVS
Künstlerverzeichnis der Schweiz, unter Einschluss des Fürstentums
Liechtenstein. Répertoire des artistes suisses, la Principauté du
Liechtenstein inclus. Dizionario degli artisti svizzeri, incluso il
Principato di Liechtenstein. 1980-1990. Herausgeber: Schweizerisches
Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne. Leitung: Karl Jost.
Frauenfeld: Huber, 1991
LzSK
Lexikon der zeitgenössischen Schweizer Künstler. Dictionnaire des artistes
suisses contemporains. Catalogo degli artisti svizzeri contemporanei.
[Herausgeber:] Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft. Leitung:
Hans-Jörg Heusser. Frauenfeld: Huber, 1981
Vollmer
Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler des XX. Jahrhunderts. Unter
Mitwirkung von Fachgelehrten des In- und Auslandes bearbeitet, redigiert und
herausgegeben von Hans Vollmer. Leipzig: Seemann, 1953-1962. 6 Bände
Esposizioni principali |
1906 |
Nata a Zollikon (ZH).
|
|
Kunstgewerbeschule.
Architettura interna. |
1924 |
Viaggio a Napoli. |
1927 |
Parigi. Scuola di André
Lhote e accademia Grande Chaumière.
Soggiorno a Sanary.
Rientra in Svizzera (Berna). |
1928 |
Parigi, secondo soggiorno. |
1928 |
Espone per la prima volta al
Salon d'Automne.
Rientra a Zurigo |
1930 |
Scultura |
1931
1936
1941
1946
1951
1956 |
Schweizerische Nationale
Kunstausstellung. |
1931 - 1935 |
Abita nel Ticino |
1931 |
Viaggio a Collioure
(Pirenei), e contatti con il gruppo di Basilea:
Wiemken, Abt, Bodmer. Surrealismo. |
1935 |
Roma. L'antichità classica.
|
1936 |
Torna a Zurigo fino al 1955,
pur con importanti viaggi - anche negli anni successivi
in Europa, Africa, America. |
1937 |
Partecipa all'Esposizione
Mondiale, Parigi. |
1939 |
Partecipa all'Esposizione
Nazionale Svizzera, Zurigo.
Esposizione personale alla Galleria Christian, Amsterdam. |
1940 |
Prime ricerche di pittura
astratta. |
1942 |
Disegni per l'industria
tessile (fino al 1955) |
1945 |
Esposizione di gruppo con
Germaine Richier ed altri al Kunsthaus di Zurigo |
1947 |
Arazzo. Studi all'Atelier di
Lurçat a Saint-Céré |
1948 |
(e 1949, 52, 54) esposizione
collettiva al Kunsthaus di Zurigo. |
1949 |
Esposizione Le décor de
théâtre en Suisse de Appia à 1949,
Helmhaus Zurigo. |
1950 |
Galleria Chichio Haller,
Zurigo.
Galleria Antiker-Keller, Berna. |
1951 |
Galleria St. Annahof (con
Picard Ledoux), Zurigo. |
1952 |
Galleria Chichio Halier,
Zurigo.
Gruppo MAC (Movimento Arte Concreta), Milano. |
1953 |
Tapisserie Suisse, Museo di
Losanna. Galleria del Teatro, Zurigo (arazzi).
Gruppo «Sie leben Heute» al Politecnico Federale di Zurigo.
Esposizione Internazionale ai Musei di Francoforte e Essen. |
1954 |
Opere tessili murali per la
Wasserkirche di Zurigo.
Gruppo «Graphica» al Museo di Zurigo, Kaiserslautern, Graz.
Collettiva al Museo di Braunschweig.
Exposition Internazionale de Tapisserie, organizzata dal Museo di
Dallas (Texas) per diverse città degli USA. |
1955 |
Domicilio in Ticino, Sala
Capriasca. |
1956 |
La Tapisserie Moderne en
Suisse, Museo di Berna.
Moderne Schweizerische Bildteppiche, San Gallo.
Xilon, Esposizione internazionale dell'incisione in legno,
nei musei di diverse città d'Europa (Svizzera, Germania, Jugoslavia).
Galleria Cittadella, Ascona. |
1957 |
Museo di Halle (DDR):
esposizione personale di disegni e pitture.
Galerie de Beaune, Parigi. |
1958 |
Grafica Schauspielhaus,
Zurigo. 1959 Galleria Strauhof, Zurigo.
Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione Internazionale «La donna nell'arte contemporanea»,
Galleria Brera, Milano.
Grafica Internazionale, Museo di Graz. |
1960
|
Galleria del Cavallino,
Carlo Cardazzo, Venezia.
|
1961 |
Galleria Cittadella, Ascona.
Kunst und Kirche-Art et Culte-esposizione d'arte religiosa dal
Medio Evo ai nostri giorni. Maison Farel, Bienne.
Federale, Lugano. |
1962 |
Esposizione Internazionale
al Museo di Bruxelles.
Little Galerie, Philadeiphia, USA. |
1964 |
Galleria Entr'Acte, Losanna.
Galleria Cittadella, Ascona. |
1966 |
Galleria Cittadella, Ascona |
1968 |
Galleria Ribel, Altstätten.
Esposizione collettiva, Galleria Orell-Füssli, Zurigo. |
1969
|
Galleria Il Claustro, Porza.
Galleria Cittadella, Ascona. |
1970 |
Galleria Il Claustro, Porza.
|
1971 |
Square Gallery, Milano.
Galleria Civica Riva del Garda. Galleria Panchieri, Roveredo.
Kursaal Galerie, Heiden.
Stadthaus (con lo scultore Louis Conne), Uster. |
1972 |
Galleria Pannelle 8 (con L.
Conne), Locarno.
Galleria Clubschule, esposizione collettiva, Zurigo.
Biennale Internazionale della Scultura, Mentone.
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
Galleria il Claustro, Porza.
I King. Square Gallery, Milano.
Galleria Zum Elephanten (con L. Conne), Zurzach.
I King. Little Galerie, Philadeiphia |
1973 |
I King. Galleria Pic Pus,
Firenze.
I King. Galleria Diagramma 32, Napoli.
Galleria A Dieci, Eremitani, Padova. |
1974
|
Galleria Serfontana
retrospettiva di disegni, pitture, arazzi, sculture, grafica e ceramica
Morbio Inferiore. |
1975 |
Atelier, Langenthal.
|
1976 |
Galleria Rosenau,
Zollikofen.
Chiostro del Convento, Bigorio.
Galleria Centro d'Arte, Ascona.
Galleria Kulturmühle, Lützelflüh. |
1977
|
Kunsthaus Zurigo. Personale
al Foyer del Kunsthaus.
Galleria Murtentor, Laupen.
Kunsthaus Glarona. Collettiva SPSAS sezione Ticino. |
1978 |
Rhy Galerie, Altstätten.
|
1979 |
Mood Gallery, Milano
Galerie Obere Zäune, Zurigo. |
1980 |
Rhy Galerie, Altstätten.
|
1981 |
Galerie Art , San Gallo.
Sala Segantini, Savognin.
Foyer Hotel Ticino, Lugano.
Galerie Bertram, Burgdorf.
Galleria La Trouvaille, Lugano. |
1982 |
Galerie Vontobel,
Feldmeilen. |
1983 |
Galleria Il Tornio, Lugano.
|
1984 |
I King. Galleria Il Tornio,
Lugano. |
1986
|
SPSAS/Cornelia Forster,
Locarno |
1989 |
Galleria Pro Arte, Lugano |
1990 |
Cornelia muore dopo lunga
malattia, la sua tomba è a Sala Capriasca. |
1990 |
Documentario alla
Televisione Svizzera su Cornelia |
1992 |
Galleria Palazzetto di
Carona |
1996
|
Galleria d'arte Adhikara,
Tesserete |
1999 |
Galleria d'arte Adhikara,
ADHIKARA
|
2000 |
Galleria d'arte Mosaico,
Chiasso |
2003
|
Museo
Vela Ligornetto. Il ritratto femminile nell'arte del Ticino. 1650 - 1970
|
2003
|
Personale alla
Galleria d'Arte Rissone
Lugano |
2004 |
Personale alla
Galleria d'Arte Sestante
Lugano |
Arazzi
Opere in collezioni o edifici pubblici
Wasserkirche, Zurigo / Obergericht, Zurigo / lnselspital, Berna /
Sanatorio Wald, Zurigo
Crematorio, Langenthal / Ambasciata Svizzera, Madrid /
Ambasciata Svizzera, Mosca / Seminario, Kreuzlingen
arazzo e scultura, Convento Bigorio / Chiesa Evangelica, Rheinfeiden
Sala dei concerti, Rheinfelden / Chiesa cattolica, Rüti (Zurigo)
Rathaus, Rheinfelden-Baden (DBR)
Municipio, Lugano
Pitture
Consolato Svizzero, Monaco
Dipartimento militare, Berna
Tribunale federale, Losanna
Tabernacoli
Chiesa di Caneggio
Chiesa di Canobbio
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano
Composizione murale in vetro, edificio delle poste, Brissago
Altre opere in collezioni private in Svizzera, Italia, Germania,
Francia, Inghilterra, USA, ecc.
|
1937 |
Disegni per il romanzo
Couramma di Friedrich Glauser. Edizioni ABC, Zurigo. 26 disegni.
|
1940 |
Poésie graphique, testi e
disegni. Prefazione di Manuel Gasser.
Amstutz und Herdeg Verlag, Zurigo. 30 disegni e 2 fotografie.
|
1943 |
Sept fruits. Xilografie a
colori. Copyright C. Forster, Zurigo.
Il tiratura: ed. Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo, 1981
Due cicli di 5 piccole litografie per Lachende Lebensweisheiten und
Liebe.
Alfred Scherz Verlag, Berna. s.d. |
1954 |
Disegni per Das Kleíne
Wunder di Richard Seewald. Ed. Weltwoche, Zurigo. |
1958 |
Der Hut. 21 Disegni.
Edizione commemorativa per Jean Hess & CO., Basilea. |
1963 |
Der Wagen. 21 disegni e 14
testi.
Edizione commemorativa per Franz AG. Zurigo. |
1964 |
Disegni per Tannhäuser im
Venusberg:
der Mythos ím Volkslied. Saggio di Adolph N. Amman. 13 disegni. Origo
Veriag, Zurigo. |
1969 |
29 disegni. Edizione Il
Claustro, Porza. |
1973 |
I King. 64 illustrazioni a
colori e tecniche miste per le sentenze dei Libro delle Mutazioni.
Introduzione di Giuseppe Curonici. Edizioni Square Gallery, Milano.
|
1980 |
Sette disegni. Acquatinta.
Ed. Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo. |
1984 |
Monografia, testo di
Giuseppe Curonici,
Ed. Banca dello Stato, Bellinzona |
1986 |
Cornelia Forster,
introduzione di Giuseppe Curonici,
Edizioni SPSAS Ticino, Locarno |
Altre illustrazioni in:
Annabelle,
DU,
Graphis,
Schri Kunst,
W. Klein
Edizioni, grafica, illustrazioni, cicli |
Nota bibliografica
Joseph, ll, 1931. Benezit, IV, 1951. Vollmer, ll, 1955. LA, lI, 1940.
Jenny, 1946. Stadler, 1954. DU, 1946 H ll Jahresbericht Off. Kunststg.
Basel, 1948. Das Kunstwerk, 1950 H 8/9. Das ideale Heim, 1953 H 1 0.
Schweiz. Bauzeitung. 1954 H 5. Graphis, 1954 H 51; 1956 H 65. Zürcher
Chronic, 1954 H 4.
Inoltre hanno scritto:
Eleonora Bairati, Giuseppe Biscossa, Angelo Casè, Bice Curiger, Giuseppe
Curonici, Nicola Dessy, Manuel Gasser, Görn, Anton lsenring, Hans
Neuburg, Georges Peillex, Robert Schneider, Walter Schönenberger,
Friedrich H. Schwank, Mario Radice, e altri.
|
CORRIERE DEL
TICINO
Lugano, Mercoledì 21 febbraio 1996 CULTURA E
SPETTACOLI
Sessant'anni d'arte
Alla Galleria Adhikara di Tesserete una retrospettiva delle opere della
pittrice e scultrice "ticinese"
Cornelia Forster (1906-1990)
GIUSEPPE CURONICI
La ristretta
e bellissima esposizione di pitture e sculture figurative di Cornelia
Forster aperta attualmente a Tesserete fa parte di un cielo di sette mostre
successive. La galleria d'arte Adhikara è in via Canonica, una piccola
strada nel centro del Comune, che per chi arriva da Lugano si apre sulla
destra verso l'inizio dell'abitato. Adhikara significa: capacità, competenza
a riconoscere la verità. In questo senso l'arte è una forma di costruzione
gioiosa che esprime anche meditazione, riflessione e ricerca del significato
della vita. L'idea di un ciclo in sette parti è nata dal fatto che lo spazio
della galleria, pur essendo pienamente idoneo, è piccolo; mentre la
produzione artistica di Cornelia Forster è ampia e complessa. L'artista è
nata nel 1906 e si è spenta nel 1990. Abitava a Sala Capriasca, Le prime tre
esposizioni del ciclo indicano i principali periodi storico- cronologici.
Dapprima l'arte figurativa degli anni Venti e Trenta. Poi la fase
surrealista (anzi: surrealista- espressionista) che l'artista ha maturato
soprattutto in un importante soggiorno a Parigi, appunto negli anni del
movimento surrealista. Questo avvicinamento alle profondità più misteriose
del sogno e della vita interiore era rafforzato da una cultura di
prim'ordine, elaborata intensamente attraverso incontri diretti con opere
classiche e «primitive». Ad esempio l'arte preistorica - il preistorico
mediterraneo - al museo del Louvre. Inoltre, nei prolungati e ripetuti
periodi di studio a Roma e a Napoli oltre che in altre località sulle
opposte sponde del Mediterraneo. Così la fantasia delle immagini primordiali
e degli impulsi del sottosuolo si sviluppò e crebbe intimamente fusa, fin
dall'inizio, con l'equilibrio organico morbido e solido, della classicità.
Possiamo dire che Cornelia Forster per intuizione e sensibilità (e non
attraverso una pianificazione programmata) si è data una formazioni
realmente europea: tedesca, francese, italiana e mediterranea; e ciò proprio
negli anni giovanili in cui l'intelletto, la mano, il cuore, sono capaci di
afferrare e assimilare con ritmo e scioltezza inesauribili. Una terza fase,
sviluppata cronologicamente dopo il periodo difficilissime della seconda
guerra mondiale, e accompagnato dal definitivo insedia- mento in Ticino, è
stata caratterizzata da un meditato spostamento verso l'astrattismo. Chi
conosce la pittura e la scultura della Forster, sa che in questo passaggio
dalla figurazione alla non-figurazione l'artista non si è affatto convertita
a novità insospettate, ma caso mai si radicata ancora più tenacemente nel
suo discorso fantastico e evocativo. Non si è mai occupata di combinazioni
di forme geometriche pure, di costruttivismo e «razionalismo». Il suo
astrattismo porta in sé innumerevoli tracce di riferimenti alla natura
esterna e all'interiorità psichica: paesaggi immaginari verdi e violacei,
azzurri, rosati. La geometria, quel che basta e non più di tanto, è servita
ad assottigliare e unificare il mondo della psiche e il mondo della natura.
1 segmenti geometrici diffondono ancora il calore delle cose vive. Il
controllo delle forme e della composizione ha le sue radici in un retroterra
culturale ben solido: non le usanze puriste- costruttiviste del momento, o
non soltanto quelle, ma la solenne semplicità dell'antichità classica
studiata nei grandi musei europei. Altre tre esposizioni saranno
differenziate secondo le tecniche: disegni ed acquerelli; arazzi; grafica.
Cornelia Forster dedicò gran parte dei suo anni maturi alla composizione di
immagini di arazzi, secondo le impeccabili tecniche dell'alta tradizione, e
con un orientamento che si sviluppa ancora una volta, tra astrattismo e
figurazione surreale. E con grande fedeltà. L'ideazione soggettiva,
personale, imprevedibile, parte da un cultura saldamente definita, e da un
quota primaria. Già dal 1942, a Zurigo, l'autrice si era applicata a far
disegni per l'industria tessile. Nel 1945 espose al Kunsthaus a Zurigo con
Germaine Richier ed altri. Appunto al Kunsthaus conobbe poi il più illustre
arazzista del nostro secolo, Lurçat, e nel 1947 fu la sua discepola in
Francia nell'atelier di Saint-Céré. A questo punto ci rendiamo conto che
tutta la seconda parte della sua vita, dalla fine degli anni '40 agli anni
'80, costituisce quasi un'unità complessa, nella quale non è più consentito
parlare, di esperienze settoriali separate o di maniere circo scritte, bensì
di un tutto unico in movimento, germogliante, ricco di sorprese.
Nell'insieme di tale contesto è situata una ricerca estremamente
impegnativa, un ciclo simbolico-visionario di 64 illustrazioni per un
classico della letteratura cinese antica: I King. Questa celeberrima opera,
di autore anonimo perché collettivo, sistemata più tardi dai confuciani, era
considerata un oracolo. In termini moderni occidentali potremmo dire: un
«test» psicologico proiettivo, in cui l'uomo è invitato a riflettere sul suo
divenire (1 King significa infatti il libro dei Mutamenti), attraverso 64
casi tipici o situazioni importanti della vita. (Sull'1 King di C. Forster,
mostre a Napoli, Milano, Firenze ecc., e un volume con le 64 tavole, Ed.
Square Gallery, Milano 1973). Nella mostra all'Adhikara di Tesserete, con i
dipinti di medio formato dagli anni '20 all'inizio degli anni '40 ' questi
temi sono già presenti allo stato potenziale, e nello stesso tempo il
livello qualitativo è già alto. Predomina la quiete meditativa delle nature
morte dai ritmi larghi e profili flessuosi, e la ricerca dell'interiorità
nei ritratti. Il disegno si sviluppa con una linea sottile, a volte anche
gustosamente meticolosa, in alcuni mazzi di fiori ed erbe, tracciati con lo
scrupolo di chi nella natura vuole imparare il disegno, e nel disegno tenta
di raggiungere la natura (oso dire: secondo la lezione Dürer-Rousseau ~
tavolta di botanica - affetto casalingo naturalista). Nelle opere più
libere, l'impasto materico e coloristico è già ben maturo, in una luminosità
misurata che dal post-impressionismo ci avvia allo studio discreto e attento
della tavolozza, del tipo Braque-Morandi. Ma sempre riportata sulla base di
una figurazione realista. Sessant'anni di lavoro. Viaggi, studi,
esposizioni, e ancora lavoro. Pur nella brevità di un riassunto come quello
consentito su un giornale, assolutamente dobbiamo mettere in evidenza
un'altra area di lavoro, a cui Cornelia Forster si è dedicata con continuità
- nonostante l'apparenza degli intervalli a volte di anni - in tutto l'arco
di tempo assegnatole dalla sorte - la scultura. Per contingenze personali
aveva conosciuto altri scultori fin dai primi anni di studio, a Zurigo e a
Parigi. Ma anche i musei maggiormente frequentati negli anni della
formazione, contenevano immense collezioni di sculture: dal Museo
archeologico di Napoli, al Louvre, a Roma. L'allestimento della mostra a
Tesserete, in una sala così piccola, è di effetto suggestionante. Ai lati,
alle pareti, nella luce, una sfilata di quadri. Al centro della sala, un
gruppo formato da una testa e quattro figure di bronzo, di una plasticità
sicura e tenerissima, come sollevate in levitazione.
Cornelia Forster, 60 anni di
lavoro, Galleria Adhikara, Tesserete. 1996.
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