LIBERA EQUITAZIONE BALÙ
Associazione Genitori per l'Attività Equestre Preagonistica

Romeo Lucioni Dr.
via Dante 896
21049 CISLAGO (Varese)
Loc. Massina
Italia
Tel. 0039 02 964 086 27
fax. 0039 0331 811 811
Cell. 0039 333 636 26 30 Email:
lerrelu@aliceposta.it  
URL:
www.autismo-congress.net

Programma per la riabilitazione globale e l'inserimento sociale di ragazzi disabili con il fine di superare ogni divario con i coetanei attraverso l'equitazione libera.

L' A.G.R.E.S. è una ASSOCIAZIONE O.N.L.U.S., sorta, nel 1982, su iniziativa dei genitori di ragazzi disabili, per permettere loro di usufruire dell'ippoterapia, forma di intervento riabilitativo con l'uso del cavallo, che, da più di un secolo, è riconosciuto utile in molte disabilità fisiche e psichiche.
Iscritta all'Albo Regionale del Volontariato al n° 324/1292 "sociale", affiliata alla A.I.D.I.R.E. (Associazione Italiana di Ippoterapia e Riabilitazione Equestre) e alla A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre), ha sviluppato progressivamente le sue capacità operativo-funzionali e oggi supporta 105 ragazzi provenienti da 32 Comuni di tre Province (Milano, Varese, Como).
Ha la sua sede operativa in Cislago (Varese) località Massina, Via Dante Alighieri 896, dove usufruisce di un ampio maneggio coperto e di sei cavalli propri: Balù, Lillo, Lady, Siaria, Camillo, Nuvola.

Negli ultimi anni l'esperienza accumulata ha portato a strutturare un intervento articolato sino ad arrivare a porre le basi, teoriche ed applicative, della S.A.S. (Self Activating System) che comprende non solo la Ippoterapia, ma anche una psicoterapia relazionale (la E.I.T. - Emotional Integrating Therapy) ed un programma riabilitativo (la Tyla - Thymology Learning Approach) che mirano, nel loro complesso, al raggiungimento dei prerequisiti per una riorganizzazione psico-mentale ed al recupero delle funzioni della creatività.
I risultati ottenuti sono stati importanti e già si può affermare che molti ragazzi sono stati recuperati, avendo ottenuto il loro reinserimento e la loro integrazione sociale.
Sulla base di queste osservazioni si è vista la necessità di promuovere l'integrazione dei nostri ragazzi in gruppi sportivi di calcio, di volley e basket, ma sino ad oggi non è stato possibile fare altrettanto per quanto riguarda l'attività ippica.
Questa iniziativa può veramente permettere di portare a rispettare gli scopi statutari dell' Associazione miranti all'inserimento dei disabili in programmi presportivi e sportivi: portare i nostri ragazzi a cimentarsi in attività ippiche aperte a tutti, in uno spazio di "sport senza etichette", con buone possibilità di riuscire superando le frustrazioni e riconciliando la realtà con le aspirazioni più archetipe dei genitori.

Le esperienze fatte organizzando percorsi e gimkane sul modello di quelle che entrano nei programmi della FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) ha invogliato a seguire su questa strada ed è stato organizzata la Libera Equitazione Balù.
Il programma preparato con gli operatori dell'A.G.R.E.S. ha portato a organizzare, insieme al Pony Club della Massina di Cislago, gare interclub per poter arrivare nel 2005 ad organizzare competizioni ippiche (gimkane) con altri centri già attivi nella Regione Lombardia.
L'obiettivo della "Libera Equitazione Balù", che è attivata comunque sotto l'egida dell' A.G.R.E.S., è quella di riuscire a dare ai genitori l'aiuto indispensabile perché i ragazzi, dopo tanti sacrifici ed un impegno costante, possano concretizzare il loro sogno di competere con i coetanei e di dimostrare così le loro capacità e potenzialità.

L'impegno operativo della Libera Equitazione Balù non solo vuole dimostrare la possibilità di un recupero globale di soggetti portatori di disabilità, ma, soprattutto, dare fondamento ai principi etici quali:
" diritto alle pari opportunità sia nell'ambito formativo-educativo che sociale;
" rispetto della persona e dell'individuo nelle dinamiche relazionali;
" sensibilizzazione della società per dare ad ogni bambino la possibilità di crescere e di autovalorizzarsi;
" sviluppo della solidarietà e della sussidiarietà intese, non come semplice "aiuto", ma come mezzo perché anche un disabile si riconosca come "soggetto" capace di inserirsi attivamente nel proprio contesto familiare e sociale.

Questi principi hanno sostenuto l'impegno pratico, portando l'attività equestre a strutturarsi come metodo per la riabilitazione non solo funzionale, ma globale ed olistica.
In questo modo la disabilità psico-fisica, non appare più come "malattia", ma come obiettivo per affrontare il blocco dello sviluppo psico-mentale di una "persona" che ha davanti a sé ancora una vita da transitare.
Non si tratta più di affrontare dei comportamenti inadeguati, ma di riconoscere il valore etico di generare "forze intime", sociali e relazionali che determinano la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie.

Considerate l'importanza e la dimensione del problema, diventa automatica la necessità di confrontarsi in un ampio raggio di esperienze e di culture per dare una risposta ai bisogni, ma anche per strutturare una visione "globale" sul tema della disabilità e per cercare un percorso concreto, utile e strutturabile in un processo pragmatico di intervento basato su una certezza: vale la pena di riscoprire quella "poetica della vita" che dà senso, significato e valore alla quotidianità dell'esistere e dell'incontrarsi.

La "poetica" si collega strettamente alla "qualità", ma, di fronte alla disabilità, questa assume i caratteri della "eticità" e delle "pari opportunità", nel cui ambito bisogna tenere conto di:
" centralità della persona;
" valutazione funzionale e progetto globale di recupero;
" sviluppo relazionale;
" riabilitazione olistica;
" reinserimento attivo e reintegrazione familiare e sociale;
" previsione per una sistemazione futura nel rispetto dei ruoli.

Bisogna preparare i nostri ragazzi ad una "vita indipendente" che significa " … essere capaci di funzionare nella propria attività giornaliera senza dipendere essenzialmente e regolarmente dalla assistenza, pur essendo in grado di utilizzarne l'appoggio, qualora fosse necessario." (Anna Meneghelli).
Ricordiamo che solo attraverso il sentirsi utili, il percepire di far parte di un tessuto sociale e di avere un proprio ruolo si ottiene il meraviglioso risultato di ricreare quel senso di essere "persona", individuo e cittadino in piena regola e con tutti i diritti.

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