Le bestie feroci
Scheda elaborata dalla Scuola media di Tesserete

Lupi ed orsi erano presenti nelle vallate del Canton Ticino in misura notevole e mettevano in pericolo sia il bestiame, sia parte del raccolto (…lupi ed orsi cagionarono nei scorsi mesi e massime nello scaduto luglio dei gravissimi danni nei bestiami a pregiudizio di molti, Lugano 1811). Pastori e contadini erano costretti, a volte coinvolgendo gli uomini di interi villaggi, a vere e proprie battute di caccia allo scopo di eliminare lupi e orsi.

Il pericolo era tale che venivano (in tempi più antichi) organizzate processioni con lo scopo di allontanare questi pericolosissimi animali (…il Vicariato Provvistatore, si portò processionalmente coi popoli ricorrenti sopra una delle montagne, e li maledisse: non fu più veduto un Lupo da allora in poi, media Leventina, 1802).

Gli uomini temevano anche per la loro stessa vita: mulattiere e sentieri, in alcuni passaggi, stagioni e momenti della giornata erano pericolosi e si potevano fare brutti incontri… Per essersi "miracolosamente" salvato dall'incontro con un lupo tra Lelgio e Bettagno, un abitante della Capriasca nel 1786 costruì una cappella per la Madonna.

Il Cantone emanava leggi che limitavano sì i periodi e le zone di caccia, ma spesso concedeva delle deroghe (…che io pubblichi un ordine, anche contro penale degli abitanti ad una nuova caccia abilitando chiunque al porto di qualunque sorta d'armi senza la consueta licenza, Lugano 1811).

Importanti taglie venivano consegnate a chi, dietro consegna della zampa (destra!), dimostrava di aver ucciso un lupo o un orso. L'abbattimento organizzato di lupi ed orsi si concluse con la loro definitiva scomparsa sul finire del XIX secolo.

Uno degli ultimi orsi esistenti nel Canton Ticino è stato ucciso nel mese di ottobre del 1886 sui monti di Scareglia, in Val Colla, da un valcollese di nome Fortunato Campana. Per aver ucciso l'orso, il signor Campana ricevette il premio previsto allora dalla legge, ossia 200 franchi. D'altra parte gli venne applicata una multa di 80 franchi per aver cacciato in tempo e zona di bandita. L'orso in questione (un cucciolo alto non più di un metro) è stato imbalsamato ed è conservato al Museo cantonale di storia naturale di Lugano. Negli archivi del museo si trova anche un testo scritto da Emilio Campana nel 1968. Egli riporta il racconto dell'uccisione dell'orso che vari anni prima aveva potuto sentire direttamente da Fortunato. Ecco alcuni estratti del testo.

"Sentii un grugnito e mi tenni pronto con la schioppetta. Dalla stalla intravidi una sagoma e capii che non era un lupo, così uscii e sparai il primo colpo. Vedendo muoversi gli sparai per la seconda volta alla testa. La sagoma era ancora in piedi e temendo che potesse attaccarmi mi rifugiai ancora nella stalla. Spiando dalla finestra capii che si trattava di un orso. Questa volta mirai all'orecchio e finalmente l'orso si accasciò, emettendo un lamento. Corsi a vedere se era morto, e vedendo che cercava di rialzarsi sparai il quarto colpo che però non fu sufficiente per ucciderlo. Mi raggiunsero altri ragazzi di Scareglia, prendemmo un bastone e glielo conficcammo in gola. Trasportammo l'orso in paese e tutti gli abitanti corsero a vederlo."

Bibliografia:

  • Arn, Bea: Die letzten Vorkommen von Wolf, Bär, Luchs , Fischo Her, Adler und Geier im Kanton Tessin. Diplomarbeit Univ. Zürich, 1979.
  • Savi, Plinio: La cappella del lupo. In: Strapaese. Mendrisio, Tipografia E. Stucchi, 1975 (850 SAVI)
  • Lavizzari, Luigi: Escursioni nel cantone Ticino. Locarno, Dadò, 1988. (949.45 TI)
  • Diversi documenti trovati all' Archivio storico cantonale, Bellinzona.



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updated 02.02.23