PROGETTO "COLOMBO 2000"

Romeo Lucioni – Giuseppe Nappi

 

L'avventura dello spirito
che si apre ad una dimensione planetaria
si addentra in una riflessione
che avvicina l' Uomo
al suo destino cosmico.


(lerre)

 

Il Progetto COLOMBO 2000 è il risultato di una elaborazione culturale e metodologica del Prof. Giuseppe Nappi, Ordinario di Clinica Neurologica e Direttore dell' IRCCS - Fondazione "Istituto Neurologico C. Mondino" - Università di Pavia. La ricerca scientifica che ne è derivata è una proposta originale che permette di dare allo studio una struttura con caratteristiche sperimentali e coinvolge numerose Università e Centri di studio dell' Italia e dell'Argentina, prospettandosi come un ampio canale di comunicazione permanente e dinamico, attraverso il quale le comunità scientifiche dei due Paesi potranno approfondire i temi della salute dei cittadini e, soprattutto, quelli inerenti la prevenzione, il recupero ed il mantenimento.

 STRUTTURA DELLA RICERCA

La struttura della ricerca, per il fatto che comprende diverse aree nelle quali operano vari "nuclei" o argomenti, si presenta secondo uno schema complesso:

PROGETTO "COLOMBO 2000 "

 

area A

area B

Area C

EPIDEMIOLOGICA

SOCIOCULTURALE

GENETICA

 

 

 

Studio di:

Studio di vari fattori:

 

Parkinson

famiglia e società

 

Alzheimer

Cultura, costumi e tempo libero

 

Corea di Huntington

Educazione

 

Cefalea a grappolo

politica ed economia

 

Sindrome premestruale

lavoro e salute

 

Psicosi distimiche

arte e letteratura

 

 

Storia

 

 

Religione

 

 

devianza sociale

 

 

urbanistica e abitazione

 

L'indagine prevede anche uno studio approfondito di ordine genetico che sicuramente porterà a dirimere alcune questioni ancora aperte.

La metodologia della ricerca, nella sua semplicità, risulta "geniale" dal momento che permette di mettere a confronto popolazioni con un ceppo genetico identico.

Approfittando dell’emigrazione possono essere studiate popolazioni di origine italiana (entrambi i genitori italiani) componenti due "coorti" di 50.000 persone ciascuna, raggruppate, in modo coerente, in Argentina ed in Italia.

Da queste coorti verranno estrapolati i "campioni" ritenuti significativi per le ricerche che verranno programmate.

La struttura della ricerca permetterà di confrontare il campione della popolazione italiana in Argentina e nella madrepatria, tenendo conto della composizione delle coorti, rispettando così i dati raccolti in Argentina che vedono le seguenti percentuali:

 

Calabria

35,7 %

Campania

13,4 %

Sicilia

10 %

Basilicata

5,8 %

Molise

5,6 %

Abruzzo

5 %

Puglia

3,9 %

Veneto

3,5 %

Friuli

3 %

Marche

2,1 %

Piemonte

2 %

Lombardia

1,8 %

Lazio

1,7 %

Emilia Rom.

1,5 %

Toscana

1,2 %

Liguria

0,7 %

Sardegna

0,5 %

Trentino

0,4 %

Umbria

0,4 %

Valle d’Aosta

0 %

Altro

1,3 %

Insicuro

0,5 %

 

 

Totale

100 %

STUDIO SU TRE GENERAZIONI

I gruppi su cui sarà condotta la ricerca comprenderanno tre generazioni:

  • Gli emigrati italiani

  • I figli, scelti con entrambi i genitori italiani

  • I nipoti (a partire dai 10 anni)

Il Progetto Colombo 2000 nelle sue tre componenti: epidemiologica, socio-culturale e genetica, si struttura come modello di approccio alla malattia che, da un lato, tiene conto della trasformazione subita dalla scienza medica e, dall’altro, si adatta al "soggetto" che torna ad essere punto centrale dell’intervento.

Il fulcro della medicina tradizionale è stato indubbiamente la malattia che, nella forma acuta, si poneva come punto focale dell’attenzione, dell’osservazione e dell’intervento. Oggi, di fronte all’allungamento dell’aspettativa di vita, al fenomeno della co-morbilità e, soprattutto, considerando la realtà delle malattie croniche, il centro dell’osservazione è diventato l’ UOMO: la persona con le sue molteplici e complesse relazioni con se stesso, con gli altri e con l’ambiente.

Il normale ragionamento clinico, oggi, ha lasciato il posto ad un complesso esame multidisciplinare che trova i suoi fondamenti non solo nell’eziologia, che , di per sé, è diventata multifattoriale, ma anche del "terreno" (la genetica) e delle "influenze" che sono psicologiche, culturali, sociali, economiche, abitative, geografiche, ambientali e, non ultime, quelle legate alla struttura familiare ed educativa.

Non serve conoscere una malattia se non si conosce l'uomo che ne è portatore. E conoscere l'uomo significa centrare il punto di osservazione sulla persona, sia nelle sue parti di funzionamento biologico, sia in quelle legate al funzionamento psichico (intellettivo, cognitivo, emotivo ed affettivo), sia su quelle determinate dal funzionamento adattivo-relazionale o psico-sociale.

Questo modello, che trascende la diagnosi spostando l'interesse sulla complessità e sulla globalità dell'oggetto, serve a ricercare il soggetto come libero, indipendente, autocentrato sui valori che costituiscono il senso di sè, il senso di potere, il senso di avere diritti irrinunciabili : l'indipendenza, l'autodeterminazione, il libero arbitrio e l'insostituibile diritto ad amare e ad essere amati.

Partendo dal campo della salute, intesa, in senso lato, come "salute della persona" (che comprende: senso di benessere, obiettività clinica, prospettiva di mantenimento e di miglioramento, progettualità per una qualità della vita più soddisfacente), nasce l’intuizione di una "collaborazione-incontro" di tipo multidisciplinare ed internazionale in cui le conoscenze specifiche in ambiti diversi convergono e sono motivo di confronto e di discussione.

L’analisi delle situazioni socio-politiche, economico-pratiche, scientifiche ed antropologico-geografiche, la riflessione sul disagio sociale e culturale, l’importanza del soggetto con le sue reazioni quotidiane di ansia e di angoscia impongono una valutazione interdisciplinare del tessuto connettivo fisico e mentale di una comunità, senza dichiarare a priori il dominio delle scienze (per es. mediche), indipendenti da tutte le altre componenti.

I tre filoni della ricerca si strutturano quindi come inter-relazionati e confluenti; in ogni momento si "getteranno ponti" tra l’area genetica e quella epidemiologica e tra questa e quella socio-culturale. 

AREA EPIDEMIOLOGICA

Il fenomeno migratorio delle popolazioni offre l’opportunità ai ricercatori di utilizzare il modello naturale costituito da persone che conservano il proprio patrimonio genetico, trasmettendolo alla progenie, quando si spostano, per periodi di tempo più o meno lunghi o definitivamente, in aree geografiche caratterizzate da culture profondamente differenti rispetto a quelle di provenienza.

Lo studio di queste popolazioni può essere di grande utilità nella verifica delle influenze e dell’interazione che esistono tra genetica ed ambiente, nel condizionare la storia naturale di alcune malattie, dove il singolo fattore genetico o ambientale non Risulta sufficiente a determinare lo stato di malattia.

Gli italiani hanno espresso, particolarmente nella prima metà del secolo, forti tendenze migratorie all’interno dell’Italia stessa, in Europa, ma anche, ed in modo preponderante, partecipando alla costituzione di nascenti realtà nazionali oltre gli oceani.

Uno di questi Paesi, dove l’influenza degli italiani ha avuto enorme importanza, sia in termini di numeri, sia per peso storico, politico e culturale, è sicuramente la Repubblica Argentina, dove gli italiani si sono fortemente integrati con gli altri popoli di origine europea per costituire la popolazione locale.

Da queste considerazioni nasce l’idea del Progetto Colombo 2000 che ha subito avuto come obiettivo lo studio dell’interazione gene-ambiente nell’eziopatogenesi delle principali malattie neurologiche di tipo degenerativo tardivo e di una serie di disordini neurocomportamentali ciclici, associati ai periodismi stagionali e/o ai ritmi biologici dell’organismo umano.

Il Progetto nel corso del suo sviluppo sta riconoscendo via via nuove esigenze che si aprono ad altri gruppi di patologie influenzate dallo stile di vita in generale e dalle abitudini alimentari in particolare, come le malattie del sistema circolatorio fortemente influenzate, ad esempio, dalla quantità di lipidi nella dieta. Un altro gruppo patologico di grande interesse in considerazione degli elevati costi sociali e del fatto che costituisce una delle principali cause di morte è rappresentato dai tumori; anche in questo caso è stato già ipotizzato un importante ruolo dei fattori dietetici e degli inquinanti ambientali nella catena eziopatogenetica.

Il Progetto Colombo 2000 si impernia sullo studio di sei malattie per ognuna delle quali l’inter-relazione genetico-medico-socioculturale risulta fondamentale:

  • la Corea di Huntington che ha una esclusiva dominanza genetica;

  • la malattia di Alzheimer per la quale è riconosciuta, in alcuni casi, una familiarità e numerose concomitanti educative, relazionali ed ambientali, nelle forme più frequenti che sono quelle sporadiche, di comune osservazione;

  • la malattia di Parkinson , una delle più frequenti affezioni del sistema nervoso, per la quale restano molti interrogativi sugli aspetti eziopatogenetici;

  • la cefalea a grappolo per la quale è stata stabilita una forte influenza ambientale e climatica;

  • la sindrome premestruale sulla quale agiscono molti fattori di ordine ambientale e psicologico;

  • le sindromi distimiche cicliche sulle quali agiscono numerose concomitanti sociali, culturali ed etniche.

La principale difficoltà che il Progetto ha dovuto affrontare è stata quella di costituire la coorte argentina (50.000 soggetti) di italiani o di figli con entrambi i genitori italiani.

Il grande numero di partecipanti è richiesto per necessità epidemiologiche nello studio di malattie con scarsissima incidenza (come la corea di Huntington), ma, grazie alla stretta collaborazione di due prestigiose Istituzioni, l’Istituto Neurologico Casimiro Mondino di Pavia e l’Ospedale Italiano di Buenos Aires, sotto la guida illuminata dei due "pilastri" della nostra ricerca, il Prof. Giuseppe Nappi e l’Ing. Giovanni Mosca, con il supporto insostituibile ed encomiabile dei Consolati italiani di Buenos Aires, Lomas de Zamora, La Plata, Moron e Cordoba, oltre che del Ministero degli Esteri d’Italia, si è potuto raggiungere il risultato previsto.

La coorte argentina è dunque costituita e presto potrà essere formalizzata anche quella italiana che deve avere la stessa composizione della prima, così si potrà dire che il progetto Colombo 2000 è finalmente "in marcia".

 AREA SOCIO-CULTURALE

RICERCA SULLE CONCOMITANTI SOCIOCULTURALI CHE INTERESSANO L’ESPERIENZA DELL’EMIGRAZIONE E POSSONO INFLUENZARE ESPRESSIONI PATOLOGICHE DELL’INDIVIDUO E DELLA SOCIETA’

Il tema socioculturale rappresenta la parte "emblematica" del Progetto COLOMBO 2000 spingendolo verso la creatività, l’umanesimo, l’olistico e la complessità, superando tentennamenti pragmatistici ed illuministici.

L’area socioculturale si propone di approfondire la conoscenza dell’uomo, della persona, della società, della famiglia, delle problematiche economico-politiche, delle concomitanti ambientali e geografiche e, quindi, promuovere un’ampia piattaforma che funga da supporto alla ricerca epidemiologica sulle sei malattie prescelte per lo studio e si ponga come substrato per verificare l’importanza dei fattori non medici nel determinismo dei quadri e degli sviluppi delle situazioni patologiche o di quelle a rischio. Questo atteggiamento scientifico-culturale risulta sicuramente aderente ad una visione moderna della medicina che acquista sempre più una dimensione di "medicina-sociale", per la quale la molteplicità culturale e l’osservazione multidisciplinare, insieme al rigore scientifico, diventano i pilastri e le regole che la delimitano e la esaltano.

In un ambito ecologico capace di dare a tutti uguali opportunità di salute, cultura e sviluppo, la qualità della vita, intesa come prevenzione, si pone come scopo principale di un programma finalizzato ad un nuovo tipo di "coscienza sociale", partecipativa e multidisciplinare.

In questa dimensione il Progetto Colombo 2000, nella sua componente socio-culturale, si propone come INCONTRO che, attraverso una prassi epidemiologica e scientifica, possa riuscire ad indicare obiettivi e metodologie atti ad affrontare l’instabilità emotivo-affettiva, le incertezze cognitive e le condizioni socio-culturali responsabili del disagio, oltre ad evidenziare quegli elementi che possono influenzare la fenomenologia delle malattie in generale ed, in particolare, di quelle prese in considerazione nel Progetto.

Nella società attuale, sempre più si evidenzia la necessità di favorire la nascita di un sistema di auto-aiuto per poter affrontare situazioni sociali "esplosive". Questo nuovo approccio, che viene riferito a sentimenti di solidarietà, può anche essere inteso come espressione di una "società aperta" nata sotto la spinta della trasformazione della famiglia, da patriarcale a nucleare. Si stanno organizzando numerosi programmi di scambio di esperienze tra "cittadini" e tra comunità di "cittadini" e questa "nuova società" ha un grandissimo valore di INCONTRO e di scoperta ecologica, proprio perché l’ ALTRO viene vissuto come VALORE e quindi come RISORSA DA SALVARE e da SALVAGUARDARE.

In questa dinamica si inserisce il Progetto Colombo 2000, proprio per le sue possibilità intrinseche di far incontrare e riunire persone con un fine comune: capirsi non per "curare", ma per "curarsi"; per trovare il modo di strutturare un ambiente vivibile; per ricostruire una geografia entro la quale l’uomo trovi una qualità della vita, creativa e solidale, più valida ed accettabile per tutti.

Si riconosce in questo una medicina aperta, centrata sulla visione olistica dell’uomo e profondamente legata ai valori culturali del rinnovamento e della crescita.

L’osservazione ampia e multidisciplinare dell’uomo ha permesso di strutturare una ricerca sull’esperienza dell’emigrazione, così che si prospetta come un importante approfondimento di un tema che, in questo ultimo arco di secolo e in vista dell’inizio del terzo millennio, sta diventando uno dei grandi temi che interessano la società mondiale.

Ogni emigrante, nella dimensione di una sua storia personale, è, come erede universale di tutto ciò che l’ha preceduto, portatore di un fardello di valori e di sensazioni indipendenti da una precisa consapevolezza di trovarsi in tale situazione e dalla volontà di agire di conseguenza.

Il bisogno di andare alla ricerca delle proprie radici, caratteristico degli emigrati, va inteso come necessità istintiva di cercare, nella nuova situazione, le condizioni possibili per ripercorrere e dare senso alla propria storia.

L’importanza di questo fenomeno sta proprio nel fatto di essere patrimonio dell’inconscio e/o dell’inconscio collettivo e, quindi, si tratta di motivazioni profonde ed ineluttabili, ben diverse da quelle legate a stimoli esterni e superficiali. La dimensione storica, oltre ad essere potenzialmente un mezzo atto al superamento di problematiche psicopatologiche, si struttura anche come fattore indispensabile per lo sviluppo dell’autoaffermazione dell’individuo e della società.

Questa evoluzione presuppone, per l’emigrato, un senso istintivo di aggregazione con corregionali che, al di là di un desiderio di compartecipazione ludico-affettiva, risponde ad una necessità che deriva da un sentimento di appartenenza ad un’unica Storia e di orgoglio nel mostrare una identità regionale.

Tali osservazioni pongono il fenomeno dell’emigrazione come grande campo di ricerca che acquista di per sé un enorme valore ermeneutico e di grande interesse pratico. Oggi si è sempre più consapevoli che le maggiori problematiche della società , quali la criminalità, la droga, un gran numero di malattie sociali, le schizofrenie, le psicofobie siano in parte riconducibili a disadattamenti socioculturali.

Dobbiamo prendere atto che nelle società occidentali serpeggia una forma insinuante di demotivazione che spinge, soprattutto i giovani, a rifiutare la vita ed assestarsi su atteggiamenti di degrado, smorzando ogni certezza e, di conseguenza, la volontà di apprendere, di crescere, di agire ed impegnarsi sulla via dello sviluppo.

L’immigrazione, oggi problema scottante che riguarda le popolazioni del terzo mondo che premono sui Paesi maggiormente industrializzati e ricchi, è stata, a suo tempo, per i nostri connazionali, una esperienza sicuramente difficile. Anche solo intuitivamente possiamo immaginare che gli italiani all’estero hanno dovuto accollarsi problemi che riguardano:

  • la lingua

  • le abitudini di vita

  • le credenze religiose

  • le questioni economiche

  • le problematiche politiche

  • il livello culturale

  • le possibilità abitative.

Il flusso emigratorio italiano ha avuto due periodi significativi (dopo la prima e dopo la seconda guerra mondiale) e ha interessato prima una "massa" di contadini ed operai; poi, nell’ondata più recente, gruppi di artigiani ed operai specializzati. Le due ondate sono state dirette verso paesi ritenuti più ricchi, ma va considerato che questa presunta ricchezza era sicuramente diversa nel primo novecento, rispetto a quella che ha caratterizzato la metà del secolo.

Per altro, oggi si dice che l’immigrazione sia un problema che necessita di una politica adeguata e lungimirante: sicuramente gli italiani non sono stati accolti da una "politica strutturata", ma da situazioni nelle quali l’adattamento reciproco è stato più un fatto di buona volontà che l’espressione di una precisa pianificazione.

Una visione interessante, che sta emergendo tra le scienze biologiche, è quella centrata sull'evoluzione. La malattia, ma anche la vecchiaia e la morte assumono una dimensione relativa (non decisamente assoluta) nel senso che le persone che presentano nell'attualità particolari caratteristiche, devono far pensare ad un lento adattamento, calcolabile in generazioni. Da questo punto di vista, l'evento biologico (anche la malattia) acquista un carattere di risposta adattiva che si trasforma in negativa solo per il fatto che si sono trasformate le condizioni ambientali che l'hanno determinato. Nel gergo evoluzionista e d'accordo con la "selezione naturale", difetti, incidenti o eventi sfavorevoli possono essere considerati alla guisa di un "carattere" che, per le modificazioni ambientali intercorse, si trasforma in "malattia".

Da ciò si desume la grande importanza che deve essere riconosciuta agli eventi socio-culturali, sia per il loro "carattere", che per la loro "dinamicità", come background determinante per spiegare le caratteristiche e le modalità clinico-espressive di una qualsiasi forma morbosa psichica e/o fisica. In questa ottica, dobbiamo ricordare come ci si trovi tutti d'accordo sulla eliminazione del concetto racchiuso nel detto "vivere è morire un poco ogni giorno". Questa affermazione, basata sulla concezione statica di un patrimonio biologico che può essere solo consumato, è stata spazzata via da una realtà biologica basata sulla plasticità e su continue trasformazioni. L'allungamento della vita media ed il miglioramento incontrovertibile delle condizioni psico-fisiche nelle alte età sono legate sicuramente al miglioramento delle condizioni sanitario-assistenziali ed al miglioramento delle caratteristiche di vita lavorative e nutrizionali, ma anche alla continua modificabilità biologica. A questo punto però, va tenuto in conto che la plasticità può essere intesa come adattabilità e, pertanto, come abbiamo visto, diventa fondamentale che le modificazioni del background (anche socio-culturale) non diventino un determinante capace di trasformare l'adattamento in malattia.

Seppure questa visione possa essere definita come semplicisticamente "adattazionista", va riscattato l'aspetto di ricerca globale sull'uomo e l'atteggiamento aperto alla molteplicità delle letture perché solo attraverso una comprensione multidisciplinare si può sperare di raggiungere un "senso conoscitivo" che porti ad evitare la parcellazione insita nella specializzazione.

In questa dimensione la "nostra medicina" si libera dell'arroganza della ricerca della "verità" e della pregnanza etica insita nella predisposizione logica del "curare". Oggi diventa sempre più importante studiare i fattori di rischio, di mantenimento, di recupero e di perdita dell'autonomia; così che il medico si deve sempre più plasmare come studioso e ricercatore, per ottenere la convalida dello slogan "democracy and not demography" e per ritrovare nell'epidemiologia scientifica la possibilità di comprendere i fattori di rischio e le dinamiche globali, gruppali ed individuali che incidono e premono sulla persona, fatta soggetto ed anche cittadino.

Nell’ambito del Progetto Colombo 2000, lo studio delle concomitanti che influenzano il background socioculturale, sia nelle regioni di origine della popolazione in esame, sia nelle aree interessate come punto di arrivo della corrente migratoria (Argentina), si dimostra di fondamentale importanza dal momento che:

  1. permetterà di scoprire come le problematiche della vita interferiscano nello sviluppo e nella determinazione fenomenologica ed epidemiologica di sei malattie che si stanno diffondendo (vedi Parkinson ed Alzheimer);

  2. sarà l’opportunità di mettere a fuoco la complessa struttura della realtà socioculturale delle Regioni che hanno dato all’Italia ed al Mondo notevolissimi contributi di pensiero, di valori e di ideali, di costumi e di tradizioni;

  3. consentirà di conoscere come si siano modificate le realtà sociali e culturali dei Paesi che hanno accolto un flusso migratorio di tale importanza da sovvertire, a volte, la composizione della popolazione;

  4. si potrà conoscere se si siano modificate le problematiche profonde delle comunità italiane di emigrati tanto da determinare situazioni di conflitto, di disagio e di insicurezza;

  5. sarà l’opportunità di valutare come usi e costumi ancestrali, nel loro modificarsi o no per la spinta di altre realtà sociali e culturali, possano agire sulla personalità e sull’inconscio personale e collettivo, magari giustificando nuove strutture che potranno risultare favorevoli o sfavorevole per la qualità della vita, per determinare nuovi assetti dell’espressione patologica nell’ordine biologico e psico-affettivo;

  6. non bisogna tralasciare di ricordare che Colombo 2000 sarà l’occasione insostituibile per provocare una reale integrazione sociale e culturale di popolazioni legate indissolubilmente da decenni di vincoli di sangue, economici e storici;

  7. il Progetto fungerà da stimolo per far conoscere i contributi di valori, ideali e pensieri politici, filosofici, psicologici e sociali delle popolazioni italiane che hanno portato lontano dalla Patria il senso più profondo e vitale della cultura della loro terra;

  8. lo studio socioculturale permetterà infine di migliorare la qualità della vita non solo delle popolazioni argentine, ma anche di quelle delle varie regioni d’Italia, poiché evidenzierà conflitti personali e/o di gruppo, relazionali, emotivi ed affettivi che, per lo più, sono stimolo per la formazione ed il mantenimento di conflittualità e di disagi che sempre risultano causa di patologie e di debolezze.

Il progetto di ricerca socio-culturale crea reali ASPETTATIVE:

  1. partecipare concretamente al progetto

  2. conoscere le motivazioni che spingono ad emigrare

  3. valutare i reali bisogni di mantenere le radici

  4. far conoscere nella madrepatria la reale situazione dei discendenti

  5. mantenere i legami culturali con gli emigrati

  6. conoscere le influenze culturali e della tradizione indotte nei paesi d’arrivo

  7. stimolare gli scambi turistici

  8. progettare programmi mirati e puntuali sui bisogni

  9. indirizzare le scelte culturali dei nipoti degli emigrati

  10. valutare le caratteristiche delle malattie in studio in rapporto alla situazione socioculturale di origine e di quella del Paese di arrivo

  11. conoscere le influenze socio-culturali sulle malattie in studio

  12. evidenziare eventuali interventi preventivi

  13. migliorare la qualità della vita

  14. valutare le concomitanti che allungano la aspettativa di vita dell’uomo e della donna

  15. agire sul senso di benessere personale e di gruppo mantenendo il valore delle proprie radici: storiche, culturali, tradizionali

  16. sviluppare un maggior senso di solidarietà e di italianità

  17. far conoscere, attraverso esposizioni, produzioni artistico-culturali degli emigrati

  18. valutare le influenze negative dell’emigrazione su chi resta in Patria

Le risposte a questi quesiti saranno il vero retaggio culturale utile alle Istituzioni Regionali, italiane e argentine ed anche agli Enti ed alle Organizzazioni, per creare programmi adeguati ai reali bisogni ed alle effettive aspettative e tracciare un modello socio-culturale capace di offrire una "prevenzione" contro il disagio, le debolezze psico-sociali, le indifferenze, le ansie e tutte quelle situazioni conflittive che minano il senso di benessere, l’omeostasi psico-affettiva e la qualità della vita.

Il fondamento della ricerca socio-culturale è lo STRUMENTO che si evidenzia come il QUESTIONARIO e che è stato strutturato da illustri specialisti (psichiatri, psicologi, psicologi della 3° età, sociologi, sociologi della 3° e 4° età, geografi, filosofi, letterati) italiani e argentini. Lo strumento permetterà ricercare i vissuti esistenziali che determinano situazioni di stress, di conflitto e di inadeguatezza.

Attraverso il confronto tra le popolazioni originarie di varie regioni d’ Italia e che risiedono in Italia ed in Argentina, sarà possibile studiare e verificare quelle funzioni della vita e della vita di relazione che possono determinare o facilitare la comparsa di determinate malattie.

Il questionario è stato suddiviso in 11 aree (Items) che, nel loro insieme, permetteranno una valutazione globale, olistica, dell’uomo, della persona, del cittadino. Ognuna delle aree di ricerca sarà supervisionata da specialisti italiani e argentini. 

 

Progetto COLOMBO 2000: area socio-culturale; studio sull’emigrazione

 

ITEM

EQUIPE

 

Variabili da includere nello studio

 

 

 

 

1 - Biografia

Dott. Ferdinando Lucioni

Dott. Romeo Lucioni

Dr. Enrique del Acebo Ibáñez

Dr. Jose Luis Moreno

Dr. Mario Alberto Crosetto

Dott. Giovambattista Vono

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Studio sulle caratteristiche dell’emigrazione in Argentina:

a) divisione in periodi; b) divisione in regioni di provenienza.

Caratteristiche dell’emigrante: età-professione-titolo di studio

Caratteristica dell’emigrante per regione di provenienza (calabrese, lucana, lombarda, piemontese, ecc.):

a) in generale; b) in Argentina

Progetto emigratorio individuale: età-stato civile-professione

Valori dominanti sulla decisione emigratoria: economici, familiari, politici, ecc.

Percezione del passato e del futuro

Percezione dei fattori di attrazione: Argentina

Modalità per la radicazione: Argentina (Capital, Cordoba, BsAs)

Scelta mirata e desiderata per la residenza

2 - Famiglia e

società

Dott. Aldo Fumagalli

Dr. Roberto J. Brie

Dr. Teresa Sacriste

Dr. Diana Irene Solar

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Emigrazione: del capofamiglia, della coppia, di tutta la famiglia

Ricongiunzione della famiglia

Origine della coppia: a) provenienti dalla stessa regione;

b) Italiani provenienti da regioni diverse; c) moglie di altra nazionalità

Stimoli all’emigrazione: parenti-amici-datori di lavoro

Composizione della famiglia

Caratteristiche della famiglia

Mantenimento dei legami con i figli

Mantenimento dei legami con la famiglia di origine

3 - Cultura,

costumi

e tempo

libero

Prof. Carlo Brusa

Prof. Giorgio Bellotti

Lic. Claudia Toselli

 

 

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Studio comparativo del livello di scolarità suddiviso per regioni di origine (calabrese, lucana, lombarda, piemontese, ecc.)

Miglioramento culturale dell’emigrante

Miglioramento culturale dei figli

Desiderio dei figli di apprendere la lingua italiana: con la Dante

Scelta professionale dei figli

Rapporto tra le diverse professioni, in generale e suddiviso per regione di origine

Abitudini culturali prima e dopo l’emigrazione

4 - Educazione

Lic. Albina Lara

Prof. Nicola Angelillo

Dott. Ida Basso

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Titolo di studio prima dell’emigrazione:

a) in generale; b) suddiviso per regioni

Titolo di studio raggiunto dopo l’emigrazione

Titolo di studio della moglie prima e dopo l’emigrazione

Titolo di studio dei figli

Titolo di studio dei nipoti

5 - Politica ed

economia

Dott. Antonello Zunino

Lic. Susana Sassone

Ing. Sergio Careri

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Migioramento economico ottenuto con l’emigrazione

Valutazione di come sono state realizzate le altre aspettative

Valutare i vantaggi di un eventuale ingresso nella vita politica e/o sindacale

Esame dello sviluppo delle potenzialità personali

Come l’emigrante si rapporta con il "potere"

Valutazione dei vantaggi ottenuti attraverso il sistema cooperativo

Partecipazione degli italiani al sistema cooperativo argentino

Relazioni tra le caratteristiche demografiche, sociali, economiche e politiche

Studio delle tendenze politiche (socialista, liberale, peronista)

Percezione di una società consona ai bisogni

* - inchiesta su formulario

** - ricerca epidemiologica

*** - studio epidemiologico sul censo

 

ITEM

EQUIPE

 

Variabili da includere nello studio

 

 

 

 

6 - Lavoro e

salute

Dr. Jorge Lemus

Dr. Liliana Gastron

Dott. Giovanni Pirone

Dott. Alessandro Vitelmi

Dott. Fabrizio Colombo

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Analisi epidemiologica della morbilità della popolazione in generale e di quella italiana divisa per regione di origine

Studio epidemiologico riferito a: suicidio, tumore dell’apparato digestivo, ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete

Caratteristiche dell’impiego: dipendente privato - dipendente pubblico - imprenditore

Cambio di lavoro con l’emigrazione

Quantità di ore lavorative per giorno

Studio sull’assistenza pubblica e privata

Utilizzazione dell’assicurazione sanitaria pubblica e/o privata

Età e modalità di pensionamento

In che misura un pensionato è ancora produttivo

Sostentamento del pensionato: a) per risorse accumulate;

b) per risorse maturate

7 - Arte e

letteratura

Dott. Aristide La Rocca

Lic. Beatriz Faillace

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Percentuali di artisti calabresi, lucani e molisani sul totale di quelli di origine italiana in Argentina

Percentuale degli emigranti che si dedicano ad attività:

artistiche, letterarie o di artigianato

Percentuale degli emigranti che suonano uno strumento musicale

Valutazione della conoscenza della letteratura spagnola e di quella italiana

I figli leggono libri o riviste italiane?

8 - Storia

Prof. Nicola G. Marchese

Prof. Giuseppe Armocida

Dr. Enrico G. A. Cardini

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Partecipazione alle celebrazioni dei SS. Patroni delle Regioni italiane d’origine

Ricordo del significato delle festività patrie

Ricordo del significato delle commemorazioni argentine

Influenza dei ricordi familiari per il mantenimento di una identità propria

Mantenimento delle abitudini culinarie dei paesi d’origine

I figli preferiscono la cucina italiana?

9 - Religione

Lic. Claudia Forgione

Dott. Andrea Costanzo

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Trapianto di culti italiani in Argentina (San Nicolas de Bari)

Valutazione del livello di religiosità

Valorizzazione dell’aspetto religioso

Variazioni sulla religiosità: testimonio di Geova, cattolico praticante, ortodosso, agnostico

Frequentazione regolare della Messa

Frequentazione della Messa da parte dei figli

Partecipazione alle feste di patronato

10 - Devianza

sociale

Prof. Mario Tavani

Lic. Patricia Edreira

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Livello di consumo di birra, vino e superalcolici

Livello di consumo di tabacco

Livello di consumo di sostanze psicoattive, stupefacenti leggeri, droghe pesanti

Livello di consumo delle differenti sostanze nei figli

11- Urbanistica

e abitazione

Arq. Adriana Treco

Arq. Graciela Brandariz

Arch. Giancarlo Puppo

Arch. Thea Giani

Arch. Pierguido Baj

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Uso di strade e marciapiedi

Spazi verdi: tipo, periodicità d’uso, gradiente di accesso

Spazi di club: tipo, periodicità d’uso, gradiente di accesso

Variabili riferite alla valutazione delle caratteristiche della casa del livello di rumore, delle condizioni igieniche, delle infrastrutture

Proprietà immobiliari dell’emigrante

Valorizzazione dell’attuale habitat in relazione con quello precedente in Italia

Regole per la radicazione

 

La lettura non superficiale di quanto è stato predisposto per la ricerca rivela la disposizione etica e morale del Progetto COLOMBO 2000 che, con la sua "area socio-culturale" si inserisce nella visione di quella rivoluzione scientifica dei nostri tempi che, superando pregiudizi ideologici e chiusure tizioristiche, prospetta principi basati sull’ uguaglianza razziale, il rispetto dei diritti e delle opportunità, il valore etico non della verità ma del progresso della conoscenza, il valore morale della crescita come corollario della eliminazione della sofferenza umana e dello sviluppo di una società a misura d’uomo.

La prospettiva della conoscenza per Colombo 2000 è la compartecipazione, la multidisciplinarietà, la solidarietà e il rispetto dei principi e del diritto di "essere" socialmente ciò che si vuole essere. La ricerca multidisciplinare ed il desiderio di apprendere olisticamente l’uomo, nelle sue valenze fisiche e psichiche, etiche e morali, economiche e sociali, materiali e spirituali, concrete e trascendenti, sono i fondamenti del Progetto Colombo 2000 che prospetta la genetica, la epidemiologia e l’approfondimento della conoscenza delle necessità personali e sociali come prassi per superare antiche dicotomie tra mente e corpo, tra materia e spirito, tra realtà e fantasia, tra scienze e scienze-umane.

Il principio prettamente medico di lenire e risolvere la sofferenza, in Colombo 2000, si arricchisce con la volontà di creare una conoscenza multidisciplinare capace di rompere quei muri culturali che perpetuano malesseri, tensioni e disagi che potrebbero essere evitati.

CRONOGRAMMA (previsione di modello operativo in funzione di bisogni umani ed economici)

 

TEMPO IN MESI

ATTIVITA’

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione dell’aspetto teorico

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Interviste a informatori selezionati

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Riassunto dei dati statistici e del censo

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Sviluppo della metodologia qualitativa (storia di vita, ecc.)

 

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Elaborazione e prova del questionario

 

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Determinazione del campione di popolazione

 

 

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Preparazione degli intervistatori

 

 

 

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Lavoro sul campo

 

 

 

 

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Elaborazione dei dati

 

 

 

 

 

 

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Analisi dei risultati

 

 

 

 

 

 

 

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Redazione della relazione finale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Diffusione e rielaborazione della relazione per la pubblicazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lo studio delle dinamiche sociali e culturali è sicuramente complesso e difficile, non solo per il grande numero della concomitanti che vanno tenute in considerazione, ma anche per il fatto che la società è in continuo cambiamento e, quindi, le visioni prospettiche devono tenere conto delle variazioni temporali oltre che di luogo.

Per affrontare questa complessità si è strutturata un’area di ricerca strutturata su tre livelli integrati ed interagenti tra loro.

Il primo, Comitato di base, che funziona a Varese. Le osservazioni raccolte vengono convogliate all’analisi del Comitato di Base composto da figure preminenti della cultura varesina, daranno loro l'opportunità di elaborare idee, prospettive e metodiche che verranno utilizzate per l'indagine.

Il secondo livello, Comitato Nazionale, funziona presso il CISNeTeB (Consorzio Istituti Scientifici di neuroscienze e Tecnologie Biomediche) e conta sulla collaborazione di numerose personalità delle scienze e della ricerca medica e sociale di molte Università e Centri di studio di tutta Italia. Questi non solo qualificano l'indagine, ma sicuramente danno allo studio quel carattere di priorità che lo rende punto e modello di riferimento per indagini future e per ricerche che interesseranno altre aree geografiche dei due Emisferi che sono state raggiunte da popolazioni di emigranti italiani. La comunicazione ad ampio raggio si aggiunge all'aspetto interdisciplinare della ricerca che prospetta una dinamica ed una modalità che, nella loro complessità, qualificano non solo i ricercatori, ma anche l'oggetto della ricerca, l' Uomo, che, divenuto soggetto, partecipa nella sua dimensione olistica: personale, psicologica, culturale, sociale e relazionale.

Il terzo livello, Comitato Intercontinentale, funzionerà a Buenos Aires dove l'interesse per l'iniziativa ha coinvolto non solo moltissime personalità delle scienze e della cultura, ma anche molti responsabili di Governo che vedono in COLOMBO 2000 l'opportunità per stringere legami con la patria di origine e raggiungere una collaborazione non solo scientifica, ma veramente "fraterna". Nel suo insieme il Progetto prevede l'istituzione di borse di studio per ricercatori argentini che verranno in Italia non solo ad "apprendere", ma anche a confrontare le conoscenze tecniche e scientifiche, oltre che i modelli di vita e le dinamiche sociali e culturali.

Per dare ulteriore spessore alla ricerca e cercare di non lasciare angoli oscuri in questo lavoro, si è creato un Gruppo di Supporto che svilupperà un importante scambio di idee e di proposte per tutti gli 11 items o "argomenti" prescelti. Grandi nomi della cultura nazionale ed internazionale saranno invitati a portare la loro esperienza e la loro conoscenza su temi specifici, contando anche sulla possibilità che questi contributi vengano diffusi attraverso il periodico COLOMBO NEWS o altre vie offerte dai settimanali italiani ed argentini.

Tutto il lavoro qui prospettato ha portato alla formulazione di un questionario che verrà somministrato a gruppi prescelti rispettando le leggi dell'epidemiologia, avvalendosi dell'apporto insostituibile degli esperti del CNR.

 

CONCLUSIONI

All'originalità di una ricerca, pensata e voluta dal Prof. Nappi, si è aggiunta, con l’area socio-culturale, una dimensione globale che vuole fare della medicina non più una scienza delle malattie, ma una occasione di incontro attorno ad una "scienza dell'uomo", nella quale conferiscono tutte le espressioni della cultura.

La rottura di legami schematici e limitativi ha portato a mettersi in rapporto ed in accordo con i più importanti Centri di Studio nazionali ed internazionali, prospettando una modalità nuova di interscambio in cui predominano il rispetto reciproco e la valorizzazione di tutte le esperienze.

Gli "amici" ed anche, per molti aspetti, "fratelli" del Sud-America hanno percepito immediatamente questo messaggio di COLOMBO 2000 che è stato letto anche come doppia metafora nella quale la furbizia diviene saggezza e l'illusione si trasforma in preveggenza, dando origine ad una "consapevolezza" che, nell' "emblematico viaggio", si dimensiona come collaborazione e come comunione di intenti.

Alle soglie del terzo millennio, la ricerca che stiamo realizzando si prospetta di grande importanza metodologica e speriamo possa essere di aiuto nel tentativo di fare luce su tanti quesiti che le sei malattie in studio ci impongono quotidianamente.

Il perché stiano aumentando i casi di Alzheimer non può essere trovato solo nell’allungamento della vita media e nel conseguente invecchiamento della popolazione; gli aspetti educativi e relazionali influenzano sensibilmente la comparsa della malattia che però resta ancora misteriosa per quanto riguarda la vera eziologia.

Le distimie cicliche aspettano nuovi orientamenti sulla loro patogenesi per poter essere almeno prevenute, se non proprio debellate, tenendo conto, comunque, che molto si è ottenuto con la terapia farmacologica.

Potremmo continuare in queste previsioni, ma la nostra maggiore soddisfazione è quella di aver potuto iniziare un grande "studio sull’uomo"; questo dovrebbe risultare una grossa promessa per la nascita di una nuova società che, superate le frammentazioni e la perdita di valori, deve proporsi come salvaguardia delle libertà individuali, del rispetto della persona umana, dell’uguaglianza dei diritti e delle opportunità.

Siamo coscienti che il nostro futuro sarà tanto diverso dalla realtà attuale quanto le culture precolombiane sono state differenti da quella del XIX secolo. Proprio per questo non dobbiamo cessare di produrre previsioni, progetti e prospettive, tenuto conto che ormai il presente va annoverato quasi come passato e che l’uomo deve riuscire ad esprimere totalmente la sua dimensione cosmica, non solo con le conquiste tecnologiche e spaziali, ma anche e soprattutto con le conquiste dello spirito e del pensiero.

Nella metafora di COLOMBO 2000 si nascondono una "certezza", che è rappresentata dall’incontro di tante persone che collaborano ad un unico fine, ed una "speranza", che simboleggia il divenire ed il crescere.

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updated 13.02.18