BIOGRAPHY
 Cornelia Forster
  1906 -1990
  Swiss artist who has worked 
  in many artistic media. 
FIGURATIF PAINTINGS
INFORMAL PAINTINGS
SURREALISTIC WORKS
WATER COLOUR PAINTINGS
DRAWINGS
REALISTIC SCULPTURES
ABSTRACT SCULPTURES
CERAMICS

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Forster Cornelia

*5.1.1906 Zollikon (ZH), †10.10.1990 Sala Capriasca (TI).

Pittrice, grafica e scultrice. Disegno, collage, decorazione artistica di edifici, arte in spazi pubblici, arte tessile, scenografia e illustrazione.

Cornelia Forster, stimolata dal padre sin da giovane alle arti figurative, frequenta la Kunstgewerbeschule (architettura d'interni) a Zurigo (1922–26) e a Parigi la scuola del postcubista André Lhote e l'Accademia della Grande Chaumière (1927), formazione che le dà una solida preparazione tecnica. Si avvicina alla scultura tramite Karl Geiser, conosciuto nel 1926, e Franz Fischer, suo primo marito, nell'atelier del quale esegue alcuni gessi. Nascita della figlia Rosina (1929). Nel 1931 incontra Kurt Wiemken, artista svizzero legato al surrealismo. Soggiorna in Ticino per ragioni di salute (1931–36). Nascita del figlio Cornelio (1934). Nel 1935 ottiene una borsa di studio per un soggiorno a Roma all'Accademia Tedesca, che presto abbandona, non condividendo la propaganda politica nazista da essa sostenuta. Nel 1937 illustra Couramma di Friedrich Glauser e nel 1940 il libro Poésie Graphique. Difficoltà economiche la obbligano a dedicarsi all'esecuzione di lavori artigianali già a partire dalla fine degli anni '20, tuttavia la sua fonte principale di guadagno, specialmente durante la seconda guerra mondiale, sono schizzi e decorazioni per l'industria tessile. Matrimonio con Hildebrand Altepost e nascita del figlio Vincenzo (1944). Nel 1947 studia la tecnica dell'arazzo nell'atelier di André Lurçat a Saint-Céré in Francia. Prima mostra importante a Milano presso il Movimento Arte Concreta (MAC) nel 1952. Soggiorna a Zurigo dal 1938 al 1955, anni durante i quali intraprende numerosi viaggi di studio. Nel 1955 si installa definitivamente in Ticino. Nel 1972 illustra il testo-oracolo anonimo cinese, I King (Il libro dei mutamenti). Nel 1974 retrospettiva a Morbio Inferiore e nel 1977 al Kunsthaus di Zurigo.

La produzione di Cornelia Forster è caratterizzata da un lato dalla facilità con la quale l'artista riesce ad operare nei più svariati campi dell'espressione tecnico-artistica, dall'altro dalla qualità volutamente autonoma, eclettica e dinamica della sua arte. Nei primi anni della sua attività Forster si dedica soprattutto al disegno, in cui prevale il tratto fluido, sintetico e conciso. L'artista predilige composizioni figurative realizzate tramite forme semplificate e bidimensionali, in cui domina la rappresentazione dell'uomo o del paesaggio e nelle quali vengono talvolta riuniti elementi e motivi disparati d'impronta surrealista. Questa volontà di semplificazione rende le sue figure leggere ma anche fragili, oscillanti fra l'etereo e il ludico, aspetti molto importanti in tutto il suo itinerario artistico.

Nei numerosi arazzi, eseguiti soprattutto per spazi pubblici già a partire dalla fine degli anni '40, predomina l'elemento fantastico-figurativo: l'artista rappresenta, talvolta in modo ostentatamente descrittivo, storie religiose o mitiche ambientate in una natura lussureggiante.

Negli anni '50 la maggiore indipendenza economica dall'attività legata all'industria trova riscontro nella crescente libertà formale delle sue opere. La sua ricerca tende sempre di più all'astrazione, sia nella scultura, che nella pittura, nelle quali l'artista si concentra rigorosamente sull'organizzazione dello spazio compositivo. In pittura ricerca l'armonizzazione fra lo sfondo pittorico reso con pennellate dense e gli elementi grafici altamenti evocativi, disposti in un ordine e ritmo che passa dal chiuso all'aperto, dall'addensamento alla rarificazione. La scelta dei colori non è fondata su contrasti cromatici ma sulla ricerca della consonanza, espressa nella combinazione di tonalità smorzate, in accordo fra di loro.

Arazzi:
Zurigo, Wasserkirche;
Zurigo, Obergericht;
Madrid, Ambasciata svizzera;
Mosca, Ambasciata svizzera;
Bellinzona, Governo
Lugano, Municipio
Berna, lnselspital
Zurigo,  Wald, Sanatorio
Langenthal, Crematorio
Kreuzlingen, Seminario
Bigorio, Convento
Rheinfeiden, Chiesa Evangelica
Rheinfelden, Sala dei concerti
Rüti (Zurigo) Chiesa cattolica
Rheinfelden-Baden, Rathaus

Tabernacoli:
Caneggio, chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta;
Canobbio, chiesa parrocchiale di S. Siro.
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano

Literatur:

• Manuela Kahn-Rossi: Museo Cantonale d'Arte Lugano. Zurigo: Istituto svizzero di studi d'arte; Ginevra: Banque Paribas, 1994 (Musei Svizzeri)

Cornelia Forster. Pitture, acquarelli, disegni, sculture ed arazzi. Lugano, Galleria Pro Arte, 1989. Lugano, 1989

• Eva Korazija Magnaguagno: Der moderne Holzschnitt in der Schweiz. Vorwort: [Reinhold] Hohl; Beitrag von [Bernhard] Fridolin Fassbind. Zürich: Limmat Verlag Genossenschaft, 1987

• Kunstmuseum Bern: Die Skulpturen und Objekte. Les Sculptures. Vorwort: Hans Christoph von Tavel; Redaktion, Einleitung: Sandor Kuthy. Bern: Kunstmuseum, 1986

• Giuseppe Curonici: Cornelia. Locarno, Palazzo Sopracenerina, 1986. Locarno, 1986

• Giuseppe Curonici: Cornelia Forster. Bellinzona: Banca dello Stato del Cantone Ticino, 1984 (Artisti nel Ticino)

Ora... Allora. Sul filo dell'arte. 25 artisti SPSAS espongono. Lugano, Villa Malpensata, Galleria civica, 1981. [Testi:] Mario Barzaghini. Locarno: SPSAS Sezione Ticino, 1981

Cornelia Forster. Sala Capriasca. Jubiläumsausstellung zum 75. Geburtstag. St. Gallen, Galerie art , 1981. [Text:] Anton Isenring

Cornelia Forster. Morbio Inferiore, Galleria Serfontana, 1974. [Testo:] Giuseppe Curonici. Morbio Inferiore, 1974

Cornelia Forster. Pitture per I King. Introduzione: Giuseppe Curonici. Milano: Edizioni Square Gallery, 1972

Cornelia Forster. Milano, Square Gallery, 1971. [Testo:] Giuseppe Curonici. Milano, 1971

Lexika: Bénézit, KLS, KVS, LzSK, Vollmer
Quellen: Sala Capriasca, Vincenzo Altepost, lascito

Simonetta Noseda

Bénézit Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays. Par un groupe d'ecrivains spécialistes français et étrangers. Nouvelle édition entièrement refondue, revue et corrigée sous la direction des héritiers de Emmanuel Bénézit. Paris: Gründ, 1976. 10 volumes. [Editions précédentes: 1911-1924; 1948-1955]

KLS Künstlerlexikon der Schweiz. XX. Jahrhundert. Redaktion: Eduard Plüss, Hans Christoph von Tavel; Verein zur Herausgabe des schweizerischen Künstler-Lexikons. Frauenfeld: Huber, 1958-1967. 2 Bände

KVS Künstlerverzeichnis der Schweiz, unter Einschluss des Fürstentums Liechtenstein. Répertoire des artistes suisses, la Principauté du Liechtenstein inclus. Dizionario degli artisti svizzeri, incluso il Principato di Liechtenstein. 1980-1990. Herausgeber: Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne. Leitung: Karl Jost. Frauenfeld: Huber, 1991

LzSK Lexikon der zeitgenössischen Schweizer Künstler. Dictionnaire des artistes suisses contemporains. Catalogo degli artisti svizzeri contemporanei. [Herausgeber:] Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft. Leitung: Hans-Jörg Heusser. Frauenfeld: Huber, 1981

Vollmer Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler des XX. Jahrhunderts. Unter Mitwirkung von Fachgelehrten des In- und Auslandes bearbeitet, redigiert und herausgegeben von Hans Vollmer. Leipzig: Seemann, 1953-1962. 6 Bände

Esposizioni principali
1906 Nata a Zollikon (ZH).
  Kunstgewerbeschule. Architettura interna.
1924 Viaggio a Napoli.
1927 Parigi. Scuola di André Lhote e accademia Grande Chaumière.
Soggiorno a Sanary.
Rientra in Svizzera (Berna).
1928 Parigi, secondo soggiorno.
1928 Espone per la prima volta al Salon d'Automne.
Rientra a Zurigo
1930 Scultura
1931-32 Kunsthaus Zürich   13.12.1931-10.1.1932
Zürcher Bildnisse.
1931 Schweizerische Nationale Kunstausstellung.
1931 - 1935 Abita nel Ticino
1931 Viaggio a Collioure (Pirenei), e contatti con il gruppo di  Basilea:
Walter Kurt Wiemken, Abt,  Bodmer. Surrealismo.
1932 Kunsthaus Zürich 24.4.1932-17.5.1932
Turnus-Ausstellung des Schweizerischen Kunstvereins. Kunsthaus Zürich, 1932.
1935 Roma. L'antichità classica.
1936 Schweizerische Nationale Kunstausstellung.
1936 Torna a Zurigo fino al 1955, pur con importanti viaggi - anche negli anni successivi
in Europa, Africa, America.
1937 Partecipa all'Esposizione Mondiale, Parigi.
1939 Esposizione personale alla Galleria Christian, Amsterdam.
1939 Partecipa all'Esposizione Nazionale Svizzera, Zurigo.
1939-40



Plakat von Cornelia Forster

Kunsthaus Zürich 25.11.1939-7.1.1940
Zürcher Künstler. Skulpturen - Gemälde - Zeichnungen.


Kunsthaus Zürich 7.09.1940 - 6.10.1940
Kunstgewerbemuseum 7.09.1940 - 6.10.1940
XV Ausstellung Schweizerische Malerinnen, Bildhauerinnen, Kunstgewerblerinnen.
 

 
1940 Prime ricerche di pittura astratta.
1941 Schweizerische Nationale Kunstausstellung.
1942 Disegni per l'industria tessile (fino al 1955)
1945 Kunsthalle Bern   29.9.-28.10.1945
Cornelia Forster, Sonja Falk, Marcella Grundig, Ruth Stauffer, Johanna Keller, Dora Lauterburg
1945 Kunsthaus di Zurigo
Esposizione di gruppo con Germaine Richier ed altri
1946 Schweizerische Nationale Kunstausstellung.
1947 Arazzo. Studi all'Atelier di Lurçat a Saint-Céré
1948 esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo.
1949 Esposizione Le décor de théâtre en Suisse de Appia à 1949,
Helmhaus Zurigo.
1949 esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo.
1950 Stadtbibliothek Vadiana St. Gallen   28. Januar bis 25. Februar 1950
Neuere Richtungen Schweizer Kunst:
Otto Abt, Fredi Bauer, Gottlieb Bösch, Oskar Dalvit, Cornelia Forster, Ferdinand Gehr, Diogo Graf, Walter Jonas, Claude Loewer, Max von Mühlenen, Otto Nebel
1950 Galleria Antiker-Keller, Berna.
1950 Galleria Chichio Haller, Zurigo.
1951 Galleria St. Annahof (con Picard Ledoux), Zurigo.
1951 Schweizerische Nationale Kunstausstellung
Kunstmuseum Bern 8.9.1951-28.10.1951
Schulwarte Bern 8.9.1951-28.10.1951
Kunsthalle Bern 8.9.1951-28.10.1951
Vorwort: Max Huggler. Bern, 1951
1952 Esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo.
1952 Gruppo MAC (Movimento Arte Concreta), Milano.
1952 Galleria Chichio Halier, Zurigo.
1953 Tapisserie Suisse, Museo di Losanna. Galleria del Teatro, Zurigo (arazzi).
1953 Gruppo «Sie leben Heute» al Politecnico Federale di Zurigo.
Oskar Dalvit, Cornelia Forster, Werner Frei, Camille Graeser, Emanuel Jakob, Walter Jonas, Leo Leuppi
1953 Esposizione Internazionale ai Musei di Francoforte e Essen.
1954 Esposizione collettiva al Kunsthaus di Zurigo.
1954 Opere tessili murali per la Wasserkirche di Zurigo.
1954 Gruppo «Graphica» al Museo di Zurigo, Museo di Kaiserslautern, Museo di Graz.
1954 Collettiva al Museo di Braunschweig.
1954 Exposition Internazionale de Tapisserie, organizzata dal Museo di
Dallas (Texas) per diverse città degli USA.
1955 Domicilio in Ticino, Sala Capriasca.
1956 Schweizerische Nationale Kunstausstellung.
1956 La Tapisserie Moderne en Suisse, Museo di Berna.
Moderne Schweizerische Bildteppiche, San Gallo.
1956 Xilon, Esposizione internazionale dell'incisione in legno,
nei musei di diverse città d'Europa (Svizzera, Germania, Jugoslavia).
1956 Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale.
1957 Museo di Halle (DDR): esposizione personale di disegni e pitture.
Galerie de Beaune, Parigi.
1958 Grafica Schauspielhaus, Zurigo. 1959 Galleria Strauhof, Zurigo.
1958 Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale.
1958 Esposizione Internazionale «La donna nell'arte contemporanea»,
Galleria Brera, Milano.
1958 Grafica Internazionale, Museo di Graz.
1959 Kunstmuseum St. Gallen    6.9.1959-18.10.1959
Neue Schweizer Bildteppiche in Konfrontation mit Werken von Henri-Georges Adam Paris, Hans Arp Paris Meudon, Le Corbusier Paris, Fernand Léger, Wotny Werner München.
Texte: Rudolf Hanhart und Werner Schmalenbach. St. Gallen: Kunstverein, 1959
1960
http://www.adhikara.com/art_kunst/forster/Galleria_del_cavallino.jpg
Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo, Venezia.
 
1961 Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale.
1961 Kunst und Kirche-Art et Culte-esposizione d'arte religiosa dal
Medio Evo ai nostri giorni. Maison Farel, Bienne.
1961 Federale, Lugano.
1962 Esposizione Internazionale al Museo di Bruxelles.
1962 Little Galerie, Philadeiphia, USA.
1964 Galleria Entr'Acte, Losanna.
1964 Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale.
1966 Galleria Cittadella, Ascona
Esposizione personale.
1968 Esposizione collettiva, Galleria Orell-Füssli, Zurigo.
1968 Galleria Ribel, Altstätten.
Esposizione personale.
1969 Galleria Cittadella, Ascona.
Esposizione personale.
1969
http://www.adhikara.com/hans_rogalla/galleria_il_claustro.jpg
Galleria Il Claustro, Porza.
Esposizione personale.
 
1970 Galleria Il Claustro, Porza.
Esposizione personale.
1971 Square Gallery, Milano 13.2.1971-3.3.1971
Esposizione personale.
1971 Galleria Civica Riva del Garda.
1971 Galleria Panchieri, Roveredo.
1971 Kursaal Galerie, Heiden.
1971 Stadthaus Uster (con lo scultore Louis Conne)
1972 Galleria Pannelle 8 (con L. Conne), Locarno.
1972 Galleria Clubschule, esposizione collettiva, Zurigo.
1972 Biennale Internazionale della Scultura, Mentone.
1972 Galleria il  Claustro, Porza.
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
1972 Square Gallery, Milano.
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
1972 Galleria Zum Elephanten, Zurzach (con L. Conne)
1972 Little Galerie, Philadeiphia
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
1973  Galleria Pic Pus, Firenze
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
1973  Galleria Diagramma 32, Napoli.
I King. Ciclo di 64 immagini per il libro dei mutamenti.
1973  Galleria A Dieci, Eremitani, Padova.
1974 
http://www.adhikara.com/art_kunst/forster/manifesto-serfontana.jpg
Galleria Serfontana, Morbio Inferiore.
Esposizione personale.
Retrospettiva di disegni, pitture, arazzi, sculture, grafica e ceramica
 
1975  Atelier, Langenthal.
1976  Galleria Rosenau, Zollikofen.
1976  Chiostro del Convento, Bigorio.
1976  Galleria Centro d'Arte, Ascona.
1976  Galleria Kulturmühle, Lützelflüh.
1977 
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Kunsthaus Zurigo. Personale al Foyer del Kunsthaus di Zurigo
 
1977 Galleria Murtentor, Laupen.
1977 Kunsthaus Glarus, 2.10.1977-30.10.1977.
Artisti Ticinesi.  
Collettiva SPSAS sezione Ticino
Vorwort: Manfredo Patocchi
1978  Rhy Galerie, Altstätten.
1979 Galerie Obere Zäune, Zurigo.
1979  Mood Gallery, Milano
1980  Rhy Galerie, Altstätten.
1980  Galleria Cortivallo, Sorengo  12.3.1980-26.3.1980
Boldini, Forster, Molteni, M. Staglieno Patocchi, A. Patocchi, Uboldi.
1981 Lugano Villa Malpensata,   28.11.1981-23.12.1981
Ora... Allora. Sul filo dell'arte.
25 artisti SPSAS espongono.
1981  Sala Segantini, Savognin.
1981  Foyer Hotel Ticino, Lugano.
1981  Galerie Bertram, Burgdorf.
1981  Galleria La Trouvaille, Lugano.
1981  Galerie Art Forum , San Gallo.  14.3.1981-11.4.1981
Cornelia Forster. Sala Capriasca. Jubiläumsausstellung zum 75. Geburtstag.
Text: Anton Isenring
1982  Galerie Vontobel, Feldmeilen.
1983  Galleria Il Tornio, Lugano.
1984  I King. Galleria Il Tornio, Lugano.
1986 
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SPSAS/Cornelia Forster, Locarno
Palazzo Sopracenerina,  27.9.1986-26.10.1986
Esposizione personale.
Libro di Giuseppe Curonici: Cornelia. Locarno
1989  Galleria Pro Arte, Lugano   19.10.1989-18.11.1989
Esposizione personale.
Pitture, acquarelli, disegni, sculture ed arazzi. 
1990 
Cornelia muore dopo lunga malattia e grande sofferenza, la sua tomba è a Sala Capriasca.
1990  Documentario alla Televisione Svizzera su Cornelia
1992  Galleria Palazzetto di Carona
Esposizione personale.
1996 
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Galleria d'arte Adhikara, Tesserete
Esposizione personale.
1996-97 Stadthaus Zürich  28.11.1996-31.1.1997
Glauser im Bild. Comics und Illustrationen von Hannes Binder und Cornelia Forster. Stadthaus Zürich, 1996-97.
1997 Amriswil Festhütte 6.9.1997-20.9.1997
Art und Weise.
Plattform für 65 Thurgauer Künstlerinnen und Künstler.
1999 
Adhikara Art Gallery
Galleria d'arte Adhikara,   HOME
1999 Galerie Stubnitz Kontor Zürich   8.3.1999-18.3.1999
99 Frauen. Kunst und mehr im Kreis 5. Zürich
2000  Galleria d'arte Mosaico, Chiasso
Esposizione personale.
2003  Museo Vela Ligornetto. Il ritratto femminile nell'arte del Ticino. 1650 - 1970
Rancate, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, 2003. A cura di Mariangela Agliati Ruggia e Gianna A. Mina Zeni. Balerna: Ulivo,
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst 11.4.2003-15.6.2003
Ligornetto Museo Vela 13.4.2003-15.6.2003
2003  Personale alla Galleria d'Arte Sestante  Lugano
2004-05 Museo civico di belle arti Lugano   10.12.2004-17.4.2005
Il superamento delle avanguardie, 1953-2003.
A cura di Rudy Chiappini. Bellinzona: Salvioni, 2004
2007 Galerie Welti - Modern Art, Zürich  1.6.2007-7.7.2007
Varlin und andere Künstler.
Martha Cunz, Cornelia Forster, Walter Helbig, Varlin, Walter Kurt Wiemken
2007 Personale alla Galleria d'Arte Sestante  Lugano
2010 Casa Battaglini, Cagiallo 26.6.2010 - 18.7.2010
Cornelia Forster - Sibilla Altepost - Marisa Altepost - Vincenzo Altepost - Désirée Wiprächtiger
casa-battaglini/esposizione-collettiva-2010.htm
2010 Maison Arménienne de la Jeunesse et de la Culture, Ottobre 2010 a Marsiglia
Mostra collettiva "Figli di Ararat".
http://www.majc-marseille.fr
2021 The Bechtler Museum of Modern Art presents
Twentieth Century Women
February 13, 2021 - September 26, 2021
420 S Tryon St, Charlotte, NC 28202,
Center City Charlotte / North Carolina / USA
http://bechtler.org/
2021 openArt 2021
Rassegna internazionale di scultura.
CH 6535 Roveredo Grigioni, Svizzera
28.08.2021 – 09.10.2021
https://openart.ch/
Arazzi 
Opere in collezioni o edifici pubblici                   
Wasserkirche, Zurigo / Obergericht, Zurigo / lnselspital, Berna /
Sanatorio Wald, Zurigo
Crematorio, Langenthal / Ambasciata Svizzera, Madrid /
Ambasciata Svizzera, Mosca / Seminario, Kreuzlingen
arazzo e scultura, Convento Bigorio / Chiesa Evangelica, Rheinfeiden
Sala dei concerti, Rheinfelden / Chiesa cattolica, Rüti (Zurigo)
Rathaus, Rheinfelden-Baden (DBR)
Municipio, Lugano

Pitture
Consolato Svizzero, Monaco
Dipartimento militare, Berna
Tribunale federale, Losanna

Tabernacoli

Chiesa di Caneggio
Chiesa di Canobbio
Cappella dell'ospedale di Maggia
Cappella della Casa Rezzonico, Lugano
Cappella della Casa Santa Brigida, Lugano
Composizione murale in vetro, edificio delle poste, Brissago
Altre opere in collezioni private in Svizzera, Italia, Germania,
Francia, Inghilterra, USA, ecc.
 
1937 Disegni per il romanzo Couramma di Friedrich Glauser. Edizioni ABC, Zurigo. 26 disegni.
1940 Poésie graphique, testi e disegni. Prefazione di Manuel Gasser.
Amstutz und Herdeg Verlag, Zurigo. 30 disegni e 2 fotografie.
1943 Sept fruits. Xilografie a colori. Copyright C. Forster, Zurigo.
Il tiratura: ed. Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo, 1981
Due cicli di 5 piccole litografie per Lachende Lebensweisheiten und Liebe.
Alfred Scherz Verlag, Berna. s.d.
1954 Disegni per Das Kleíne Wunder di Richard Seewald. Ed. Weltwoche, Zurigo.
1958 Der Hut. 21 Disegni. Edizione commemorativa per Jean Hess & CO., Basilea.
1963 Der Wagen. 21 disegni e 14 testi.
Edizione commemorativa per Franz AG. Zurigo.
1964 Disegni per Tannhäuser im Venusberg:
der Mythos ím Volkslied. Saggio di Adolph N. Amman. 13 disegni. Origo Veriag, Zurigo.
1969 29 disegni. Edizione Il Claustro, Porza.
1973 I King. 64 illustrazioni a colori e tecniche miste per le sentenze dei Libro delle Mutazioni. Introduzione di Giuseppe Curonici. Edizioni Square Gallery, Milano.
1980 Sette disegni. Acquatinta. Ed. Pietro Casalini, Lugano-Cortivallo.
1984 Monografia, testo di Giuseppe Curonici,
Ed. Banca dello Stato, Bellinzona
1986 Cornelia Forster, introduzione di Giuseppe Curonici,
Edizioni SPSAS Ticino, Locarno
Altre illustrazioni in:
Annabelle,
DU,
Graphis,
Schri Kunst,
W. Klein
Edizioni, grafica, illustrazioni, cicli

Nota bibliografica

Joseph, ll, 1931. Benezit, IV, 1951. Vollmer, ll, 1955. LA, lI, 1940. Jenny, 1946. Stadler, 1954. DU, 1946 H ll Jahresbericht Off. Kunststg. Basel, 1948. Das Kunstwerk, 1950 H 8/9. Das ideale Heim, 1953 H 1 0. Schweiz. Bauzeitung. 1954 H 5. Graphis, 1954 H 51; 1956 H 65. Zürcher Chronic, 1954 H 4.

Inoltre hanno scritto:

Eleonora Bairati, Giuseppe Biscossa, Angelo Casè, Bice Curiger, Giuseppe Curonici, Nicola Dessy, Manuel Gasser, Görn, Anton lsenring, Hans Neuburg, Georges Peillex, Robert Schneider, Walter Schönenberger, Friedrich H. Schwank, Mario Radice, e altri.

 

GIUSEPPE CURONICI:  
L’ANELITO VERSO IL SENZA NOME NELL'ARTE DI CORNELIA FORSTER. 

Sul manifesto della mostra 2007 di Cornelia Forster alla galleria d'arte Sestante (Viganello, via alla Roggia 6) troviamo le date 1906-1990 e alcune riproduzioni di opere in tecniche differenti: scultura, pittura e disegno, arazzo. Non solo tecniche materialmente diverse ma anche linguaggi artistici diversi. La possibilità di trovarsi di fronte a un atto di plurilinguismo è perfettamente nota e riconosciuta nel campo della letteratura, della musica, in tutte le arti, comprese le arti figurative; una delle particolarità che si sono viste soprattutto nel XX secolo è stata proprio quella della molteplicità di soggetti  e di problemi che si manifesta anche nella molteplicità dei linguaggi. È dapprima un fatto di evoluzione storica - tutti sono usciti dalla grande tradizione figurativa che va dall'antichità fino alla fine dell'800. Nel medesimo tempo, non tutti gli artisti  ma comunque molti hanno sentito la necessità di rispondere ai motivi di trasformazione storica, sociale e culturale intensissima che hanno veramente cambiato la faccia del mondo tra '800 e '900.

Se volessimo riassumere in una parola dovremmo dire così: innanzitutto, l’opera d’arte non nasce dal nulla; nasce dall’esperienza della persona umana che nel più profondo del suo sentimento e della sua intuizione e pensiero subisce impulsi e reagisce attivamente e creativamente a scosse che vengono da ogni dove. Ora, tra l’800 e il '900 è capitata una delle rivoluzioni maggiori che ci siano state nella storia dell’umanità. L’uomo esiste sulla terra solo da 4 milioni di anni: sono poco o niente rispetto alla vita del cosmo, tanti rispetto alla vita di un singolo. La novità irripetibile e travolgente capitata alla svolta del '900 è stata il passaggio decisivo dalla civiltà agricola e artigianale, alla civiltà dell’industrializzazione in massa e ai cambiamenti dei rapporti di velocità. Nell’800 le ferrovie, ma poi nuove forme di energia, il motore a scoppio, l’aeroplano, l’automobile, l'elettricità.  Le ripercussioni morali, psicologiche, culturali sono state immense. Quello è il vero motivo per cui nascono le avanguardie con le loro posizioni  di affermazione o di rifiuto del nuovo mondo e di tutti i suoi problemi.

La formazione di Cornelia Forster è impostata negli anni '20 e '30. La sua base culturale è la Svizzera tedesca, e qui siamo di colpo immersi in queste trasformazioni industriali e morali. Zurigo è stata la sede di uno dei più violenti movimenti di avanguardia a inizio secolo: il dadaismo, apparso nel 1916 mentre attorno infuriava  la prima guerra mondiale. Dobbiamo menzionare subito anche vari movimenti sorti in Germania, in particolare il Bauhaus e le sue ripercussioni alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, che è la scuola d'arte dove ha studiato Cornelia Forster. Nel medesimo tempo ricordiamo i contatti personali che Cornelia ha avuto con gli artisti della svizzera tedesca, particolarmente gli scultori. Ma intanto, un aspetto specifico di Cornelia Forster è la sua europeità: nella sua formazione ci sono fin dall’inizio la cultura tedesca, quella francese e quella italiana, vissute direttamente per fatti personali oltre che per conoscenza accademica. Aveva dei parenti a Napoli. Andata laggiù da giovanissima, rimase sbalordita non solo dal paesaggio e dalla bellezza naturale, ma dal Museo Nazionale di archeologia, che è una delle principali raccolte di arte classica che si conoscano. Poi i suoi spostamenti a Parigi. Parigi voleva dire, fra le tante cose, il Museo del Louvre, e quindi il proseguimento dello studio dell’antichità mediterranea e mondiale. Nel medesimo tempo Cornelia si interessa dell' attualità più stringente: da una parte le produzioni che aveva visto e successivamente vedeva ancora a Zurigo; dall'altra parte  i movimenti dell’avanguardia internazionale di quegli anni, o di poco prima: a Parigi c’erano i surrealisti ! In altre località della Francia, per esempio a Collioure, conobbe artisti svizzeri che si muovevano tra espressionismo e surrealismo, Abt per dirne uno, e Brignoni. Tra i suoi coetanei spiccava  Wiemken (il quale trascorse molto tempo nel Ticino, dove morì) che fra gli artisti svizzeri della prima metà del 900 fu di sicuro uno dei più forti.

A Parigi Cornelia Forster studia l’arte moderna attraverso l’accademia di André Lothe, un cubista di grande valore non tanto come pittore quanto come insegnante, e anche all' accademia della Grande Chaumière. Cornelia Forster si sposta ripetutamente; l’acquisizione che lei ricava da questi viaggi e contatti è una cultura artistica moderna, antidogmatica, aperta a tutte le tendenze possibili, orientata a un atteggiamento di grandissima libertà. Grazie a tutto questo suo precoce patrimonio di linguaggi e tecniche si sente sempre pronta a usare sia la figura con tutte le conoscenze della costruzione anatomica classica, sia l’astrazione più radicale,  sia tutti i possibili passaggi intermedi.

I rapporti con il Ticino avvengono in due tempi: una prima volta nel periodo fra le due  guerre,  e poi a metà degli anni '50 allorchè si stabilisce definitivamente a Sala Capriasca. Sappiamo che sono numerosi gli artisti di varia provenienza che si sono insediati nel Ticino nel corso del secolo scorso, artisti di tutti i livelli, di tutte le tendenze. Lei appartiene a questo movimento, ed è di sicuro una delle figure meglio inseritesi nel territorio.

Dobbiamo rendere conto anche di un’altra cosa: la presenza di opere di arte tessile. Intendiamo soprattutto l' arazzo, nel senso stretto ed esatto della parola,  ciò che viene anche denominato tapisserie d’Aubusson, ma anche altre opere su supporto tessile eseguite con tecniche differenti, quelle che di solito consistono nel partire da una tela fatta e finita sulla quale si interviene con altri materiali tessili, con altre stoffe, oppure con cordoni, nastri, cuciture, ricamo, in tutte le possibili forme. Quando però ci troviamo di fronte a quell’altra categoria, l’arazzo in senso classico esatto e stretto, qui la cosa è enormemente più complessa;  e si devono fare i conti con una tradizione artigianale molto solida.

L’arazzo prende questo nome dalla città di Arras, località della Francia dove da secoli erano attivi laboratori superspecializzati in tale genere di creazione. L’arazzo non è l’intervenire artisticamente sopra una stoffa neutra pre-esistente; l’arazzo consiste nel fatto che la stoffa viene costruita essa stessa, trama e ordito, materialmente fin dall’inizio come raffigurazione artistica, vale a dire: i singoli fili o in verticale o in orizzontale che compongono il tessuto sono quelli determinati per numero, per lunghezza e per colore direttamente dall’artista. Questo tipo di opera non può essere scissa dal tessuto; l'opera stessa è il tessuto. Una tecnica laboriosissima. Di solito dicono che un arazzo di qualità molto fine richiede da un artigiano specializzato un mese di lavoro per un metro quadrato. Verso la metà del secolo scorso, nell'arte dell'arazzo si era internazionalmente affermato Jean Lurçat, che aveva anche tenuto un’importantissima esposizione al Kunsthaus di Zurigo – Cornelia Forster conobbe di persona Lurçat e ne apprese l'arte direttamente nel suo atelier.

Se dovessero chiederci perché Cornelia Forster sceglie l’una o l’altra o l’altra ancora di queste tecniche, di questi linguaggi, la risposta è una sola: mai nessuno lo saprà, e non saprebbe dirlo nemmeno lei stessa. Un artista che possiede grandi doti  e repertorio vasto sa di poter osare qualunque sia il motivo che lo sollecita o che lo infiamma di volta in volta. C'è però qualche valore costante, di essenziale importanza.

C. Forster non vuole mai accontentarsi dell’apparenza fisica e materiale degli oggetti. Sappiamo benissimo, e ne ha dato la prova nei disegni e nelle sculture, che conosce tutte le tecniche occorrenti alla raffigurazione realistica e veristica;  ma per lei questo è uno strumento,  ciò che le interessa è altro. Cornelia  sempre ha sentito il bisogno di rappresentare in tutte le forme possibili la continua inesauribile aspirazione dell’animo umano a un qualcosa che sia più grande e più alto di lui, una meta irraggiungibile che tuttavia è l’unica alla quale da ultimo possiamo pensare. Irraggiungibile e nel medesimo tempo necessaria, una pace, o un rasserenamento,  o una verità che ci supera. Sempre desiderabile, mai conquistata. C’è dunque un’attenzione di tipo spirituale, un pensiero, una meditazione soprattutto affettiva e psicologica - l'anelito verso il Senza Nome.
È questo il vero senso, il vero valore dell’opera di Cornelia Forster.
Auguro a tutti di rallegrarsi di fronte a queste bellissime produzioni

 



Lugano, Mercoledì 21 febbraio 1996    CULTURA E SPETTACOLI


Sessant'anni d'arte
Alla Galleria Adhikara di Tesserete una retrospettiva
delle opere della pittrice e scultrice "ticinese"  Cornelia Forster
(1906-1990)


La ristretta e bellissima esposizione di pitture e sculture figurative di Cornelia Forster aperta attualmente a Tesserete fa parte di un cielo di sette mostre successive. La galleria d'arte Adhikara è in via Canonica, una piccola strada nel centro del Comune, che per chi arriva da Lugano si apre sulla destra verso l'inizio dell'abitato. Adhikara significa: capacità, competenza a riconoscere la verità. In questo senso l'arte è una forma di costruzione gioiosa che esprime anche meditazione, riflessione e ricerca del significato della vita. L'idea di un ciclo in sette parti è nata dal fatto che lo spazio della galleria, pur essendo pienamente idoneo, è piccolo; mentre la produzione artistica di Cornelia Forster è ampia e complessa. L'artista è nata nel 1906 e si è spenta nel 1990. Abitava a Sala Capriasca, Le prime tre esposizioni del ciclo indicano i principali periodi storico- cronologici. Dapprima l'arte figurativa degli anni Venti e Trenta. Poi la fase surrealista (anzi: surrealista- espressionista) che l'artista ha maturato soprattutto in un importante soggiorno a Parigi, appunto negli anni del movimento surrealista. Questo avvicinamento alle profondità più misteriose del sogno e della vita interiore era rafforzato da una cultura di prim'ordine, elaborata intensamente attraverso incontri diretti con opere classiche e «primitive». Ad esempio l'arte preistorica - il preistorico mediterraneo - al museo del Louvre. Inoltre, nei prolungati e ripetuti periodi di studio a Roma e a Napoli oltre che in altre località sulle opposte sponde del Mediterraneo. Così la fantasia delle immagini primordiali e degli impulsi del sottosuolo si sviluppò e crebbe intimamente fusa, fin dall'inizio, con l'equilibrio organico morbido e solido, della classicità. Possiamo dire che Cornelia Forster per intuizione e sensibilità (e non attraverso una pianificazione programmata) si è data una formazioni realmente europea: tedesca, francese, italiana e mediterranea; e ciò proprio negli anni giovanili in cui l'intelletto, la mano, il cuore, sono capaci di afferrare e assimilare con ritmo e scioltezza inesauribili. Una terza fase, sviluppata cronologicamente dopo il periodo difficilissime della seconda guerra mondiale, e accompagnato dal definitivo insedia- mento in Ticino, è stata caratterizzata da un meditato spostamento verso l'astrattismo. Chi conosce la pittura e la scultura della Forster, sa che in questo passaggio dalla figurazione alla non-figurazione l'artista non si è affatto convertita a novità insospettate, ma caso mai si radicata ancora più tenacemente nel suo discorso fantastico e evocativo. Non si è mai occupata di combinazioni di forme geometriche pure, di costruttivismo e «razionalismo». Il suo astrattismo porta in sé innumerevoli tracce di riferimenti alla natura esterna e all'interiorità psichica: paesaggi immaginari verdi e violacei, azzurri, rosati. La geometria, quel che basta e non più di tanto, è servita ad assottigliare e unificare il mondo della psiche e il mondo della natura. 1 segmenti geometrici diffondono ancora il calore delle cose vive. Il controllo delle forme e della composizione ha le sue radici in un retroterra culturale ben solido: non le usanze puriste- costruttiviste del momento, o non soltanto quelle, ma la solenne semplicità dell'antichità classica studiata nei grandi musei europei. Altre tre esposizioni saranno differenziate secondo le tecniche: disegni ed acquerelli; arazzi; grafica. Cornelia Forster dedicò gran parte dei suo anni maturi alla composizione di immagini di arazzi, secondo le impeccabili tecniche dell'alta tradizione, e con un orientamento che si sviluppa ancora una volta, tra astrattismo e figurazione surreale. E con grande fedeltà. L'ideazione soggettiva, personale, imprevedibile, parte da un cultura saldamente definita, e da un quota primaria. Già dal 1942, a Zurigo, l'autrice si era applicata a far disegni per l'industria tessile. Nel 1945 espose al Kunsthaus a Zurigo con Germaine Richier ed altri. Appunto al Kunsthaus conobbe poi il più illustre arazzista del nostro secolo, Lurçat, e nel 1947 fu la sua discepola in Francia nell'atelier di Saint-Céré. A questo punto ci rendiamo conto che tutta la seconda parte della sua vita, dalla fine degli anni '40 agli anni '80, costituisce quasi un'unità complessa, nella quale non è più consentito parlare, di esperienze settoriali separate o di maniere circo scritte, bensì di un tutto unico in movimento, germogliante, ricco di sorprese. Nell'insieme di tale contesto è situata una ricerca estremamente impegnativa, un ciclo simbolico-visionario di 64 illustrazioni per un classico della letteratura cinese antica: I King. Questa celeberrima opera, di autore anonimo perché collettivo, sistemata più tardi dai confuciani, era considerata un oracolo. In termini moderni occidentali potremmo dire: un «test» psicologico proiettivo, in cui l'uomo è invitato a riflettere sul suo divenire (1 King significa infatti il libro dei Mutamenti), attraverso 64 casi tipici o situazioni importanti della vita. (Sull'1 King di C. Forster, mostre a Napoli, Milano, Firenze ecc., e un volume con le 64 tavole, Ed. Square Gallery, Milano 1973). Nella mostra all'Adhikara di Tesserete, con i dipinti di medio formato dagli anni '20 all'inizio degli anni '40 ' questi temi sono già presenti allo stato potenziale, e nello stesso tempo il livello qualitativo è già alto. Predomina la quiete meditativa delle nature morte dai ritmi larghi e profili flessuosi, e la ricerca dell'interiorità nei ritratti. Il disegno si sviluppa con una linea sottile, a volte anche gustosamente meticolosa, in alcuni mazzi di fiori ed erbe, tracciati con lo scrupolo di chi nella natura vuole imparare il disegno, e nel disegno tenta di raggiungere la natura (oso dire: secondo la lezione Dürer-Rousseau ~ tavolta di botanica - affetto casalingo naturalista). Nelle opere più libere, l'impasto materico e coloristico è già ben maturo, in una luminosità misurata che dal post-impressionismo ci avvia allo studio discreto e attento della tavolozza, del tipo Braque-Morandi. Ma sempre riportata sulla base di una figurazione realista. Sessant'anni di lavoro. Viaggi, studi, esposizioni, e ancora lavoro. Pur nella brevità di un riassunto come quello consentito su un giornale, assolutamente dobbiamo mettere in evidenza un'altra area di lavoro, a cui Cornelia Forster si è dedicata con continuità - nonostante l'apparenza degli intervalli a volte di anni - in tutto l'arco di tempo assegnatole dalla sorte - la scultura. Per contingenze personali aveva conosciuto altri scultori fin dai primi anni di studio, a Zurigo e a Parigi. Ma anche i musei maggiormente frequentati negli anni della formazione, contenevano immense collezioni di sculture: dal Museo archeologico di Napoli, al Louvre, a Roma. L'allestimento della mostra a Tesserete, in una sala così piccola, è di effetto suggestionante. Ai lati, alle pareti, nella luce, una sfilata di quadri. Al centro della sala, un gruppo formato da una testa e quattro figure di bronzo, di una plasticità sicura e tenerissima, come sollevate in levitazione.

GIUSEPPE CURONICI

Cornelia Forster, 60 anni di lavoro, Galleria Adhikara, Tesserete.  1996.

 



 

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