L’attesa
1938
olio su tela, 110 x 79,5 cm
Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, Lugano


presenta

Fondazione Aligi Sassu
e Helenita Olivares
Città di Lugano

Aligi Sassu

Villa Ciani, Lugano

18 ottobre 2008
 1 marzo 2009
 

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BIOGRAPHY

SITEMAP

Presentazione

Scheda tecnica della mostra

Il progetto espositivo

Villa Ciani
Parco Ciani
CH - 6900 Lugano
Svizzera


Tel:  0041 58 866 7214
Fax: 0041 58 866 7497
info.mda@lugano.ch 

 

ADHIKARA
CONTEMPORARY

ART GALLERY
 

Aligi Sassu
Maison Tellier

Villa Ciani, Lugano, 18 ottobre 2008 – 1 marzo 2009

Dal 18 ottobre 2008 al 1 marzo 2009 il Museo d’Arte e la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares della Città di Lugano presentano a Villa Ciani le opere della serie “Maison Tellier”, il ciclo più folto dell’attività creativa dell’artista spesso trascurato dalla critica, ispirato dall’omonima novella scritta da Guy de Maupassant nel 1881.

La mostra, intitolata “Sassu Maison Tellier” si snoda nelle sale al piano terreno di Villa Ciani e offre lo spunto per confrontarsi con un capitolo significativo della produzione di Aligi Sassu, coincidente con un periodo particolarmente fecondo sia dal punto di vista artistico che da quello storico.

Lasciatosi ormai alle spalle gli esordi futuristi, i lavori di matrice primitivista, il fortunato ciclo degli Uomini rossi, la fase realista, le numerose scene di battaglia, i caffè e le opere di impronta sacra, Sassu dimostra in questa serie dedicata alla Maison Tellier una piena maturità artistica, rivelata in tutta la sua concretezza, sia tecnica che espressiva.

La genesi del soggetto postribolare è da ricercare nella serie dei Caffè affrontata nella seconda metà degli anni trenta quando Sassu, influenzato dalla frequentazione di caffè a Parigi e Milano, si dedica alla rappresentazione di luoghi di ritrovo mondani in cui si intrecciano e contrappongono le pose e gli sguardi di artisti, intellettuali, borghesi, eleganti signore e anche furtivi amanti. Il fulcro della produzione del ciclo Maison Tellier si concentra nella seconda metà degli anni quaranta, con una particolare intensità nel triennio 1946-1948; riprese del tema, frammiste a scene di interni di caffè, si ritrovano tuttavia in tutto il decennio successivo.

Sono presenti in mostra una cinquantina di opere, alcune delle quali inedite, provenienti dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di Lugano e da collezioni private svizzere e italiane. Accanto alle opere pittoriche – oli, acquerelli, tempere e pastelli – viene posta l’attenzione anche su alcune opere grafiche, sette delle quali vennero realizzate per illustrare una edizione della Maison Tellier che avrebbe dovuto essere pubblicata per le Edizioni La Conchiglia di Milano ma che non ebbe mai luogo; queste ultime testimoniano da vicino la visione di alcune scene del racconto da parte dell’artista. Sono inoltre presenti in mostra alcune formelle in maiolica e tre piatti in ceramica, realizzati dall’artista negli anni quaranta-cinquanta durante i soggiorni presso la bottega di Tullio Mazzotti ad Albisola, attorno a cui gravitavano, nello stesso periodo, artisti quali Karel Appel, Luigi Broggini, Asger Jorn, Wilfred Lam, Lucio Fontana.

Il catalogo in lingua italiana, edito dalla Città di Lugano, contiene saggi critici di Vittorio Fagone e Alessia Giglio Zanetti che analizzano la produzione artistica di Aligi Sassu relativa al ciclo Maison Tellier e al contesto storico-artistico in questione, con particolare riferimento al movimento di Corrente.


Scheda tecnica della mostra

TITOLO:
SASSU MAISON TELLIER


SEDE:
Villa Ciani
Parco Ciani 5
CH - 6900 Lugano
Tel: +41 (0)58 866 7214
Fax: +41 (0)58 866 7497

DATE:
Dal 18 ottobre 2008 al 1 marzo 2009

ORARIO:
Da martedì a domenica 10-18 (orario continuato)
Lunedì chiuso

INGRESSO AL MUSEO:
Intero Fr. 12 / € 8
Ridotto, AVS e over 65 anni,
gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 8 / € 5
Ragazzi fino a 16 anni Fr. 0 / € 0


VISITE GUIDATE PER GRUPPI:

Visita guidata in italiano Fr. 150 / € 100
Visita guidata in francese,
tedesco e inglese Fr. 200 / € 133


VISITE GUIDATE PER I SINGOLI VISITATORI ALLE MOSTRE
"ANITA SPINELLI" E "SASSU MAISON TELLIER"
ORE 15.00 OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE
(2 NOVEMBRE, 7 DICEMBRE, 4 GENNAIO, 1 FEBBRAIO, 1 MARZO 2009):

Ingresso e visita guidata
Per adulti Fr. 17 / € 11
Ridotto AVS e over 65 anni, gruppi e studenti 17-25 anni Fr. 13 / € 9
Ragazzi fino a 16 anni Fr. 5 / € 3
Durata della visita circa 1 ora
Iscrizioni entro le ore 12.00 del venerdì precedente la visita guidata
La visita si terrà solo se si raggiungerà un minimo di 8 partecipanti

INFORMAZIONI
Tel. +41 (0)58 866 7214
E PRENOTAZIONI:
e-mail: info.mda@lugano.ch 
http://www.masilugano.ch/

CURATELA:
Museo d'Arte della Città di Lugano

UFFICIO STAMPA:
Svizzera:
Attività Culturali - Servizio informazione comunicazione e PR Città di Lugano
Sabina Bardelle
tel. +41 (0)58 866 70 90
fax. +41 (0)58 866 71 03
e-mail: sbardelle@lugano.ch 

Italia:
Battage Comunicazione, Milano
Alessandra de Antonellis
tel. +39 339 3637388
e-mail: alessandra.deantonellis@battage.net
Margherita Baleni
tel. +39 349 1721251
e-mail: margherita.baleni@battage.net

CATALOGO:
Sassu Maison Tellier
Saggi di Vittorio Fagone e Alessia Giglio Zanetti
Lingua italiana
21 x 15 cm, 108 pagine, 63 immagini a colori
Edizioni Città di Lugano, Fr. 25 / € 17

Il catalogo, quinto volume della collana dedicata al progetto di approfondimento dell’opera di Aligi Sassu promosso dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares della Città di Lugano, è la prima pubblicazione dedicata esclusivamente alla serie Maison Tellier. In versione italiana, ha un formato di 21 x 15 cm, si compone 108 pagine e 63 tavole a colori in cui sono riprodotte le opere in mostra. Tre i saggi critici pubblicati: due di Vittorio Fagone e uno di Alessia Giglio Zanetti volti ad esplorare la produzione artistica di Aligi Sassu relativa alle opere del ciclo Maison Tellier e al periodo storico-artistico in cui Sassu si trovò a operare, con particolare riferimento al movimento di Corrente.

Vittorio Fagone
Maison Tellier.
Il ciclo di dipinti più ricco e continuo dell’opera artistica di Aligi Sassu.
Una testimonianza critica

Vittorio Fagone
Aligi Sassu.
Dal 1930 a Corrente

Alessia Giglio Zanetti
Specchi di Casa Tellier

Frs. 25 / € 17


Il progetto espositivo
Tra gli obiettivi che la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di Lugano persegue sin dalla sua costituzione avvenuta nel 1997 vi è quello di studiare e far conoscere la produzione artistica di Sassu.
A tale scopo, dal 1999 la Fondazione stessa ha avviato un ampio progetto di divulgazione e attenta rilettura dell’opera dell’artista volto alla presentazione di tutte le tappe fondamentali della sua produzione pittorica, scultorea e grafica, con l’intento di rendere noti al pubblico anche i nuclei meno esplorati dalla critica, offrendo così un’aggiornata panoramica del suo iter creativo.
Tale progetto prevede la realizzazione di mostre tematiche corredate da un catalogo che, oltre ad approfondire i temi di volta in volta presi in esame, offre un ampio sguardo sulla produzione artistica a lui contemporanea e al contesto storico in cui si è trovato ad operare.
Dopo le mostre Sassu futurista 1927-1929, Sassu primitivista 1929-1931, Sassu Uomini rossi 1930-1933 e Sassu realista 1932-1944, il quinto appuntamento espositivo intitolato Sassu Maison Tellier prende in considerazione le opere della serie “Maison Tellier” ispirate all’omonima novella scritta da Guy de Maupassant nel 1881. Si tratta del ciclo più folto dell’attività creativa dell’artista fin ora trascurato dalla critica.

La fonte d’ispirazione
Dal saggio in catalogo Specchi di Casa Tellier di Alessia Giglio Zanetti
[...] Nella trama della novella La maison Tellier si intessono le vicende delle donne e degli habitués di un caffè-postribolo di Fécamp, piccola località situata nel dipartimento della Senna Marittima nella regione dell’Alta Normandia. La sera di uno dei consueti sabati d’appuntamenti i frequentatori abituali trovano le porte serrate e un fogliettino all’ingresso che avvisa la clientela “chiuso per prima comunione”. Il misterioso avviso genera un mormorio generale tra gli avventori che si riuniscono increduli nella piazza del paese. L’arcano è presto svelato: la tenutaria, Madame Tellier, invitata a partecipare alla prima comunione della nipote Constance, ha deciso di portare con sé la sua variopinta truppa di “impiegate”. Dopo un movimentato viaggio in treno, durante il quale il gruppo incontra un commesso viaggiatore alquanto disinibito, l’eleganza perniciosa delle donne irrompe nel piccolo borgo campagnolo di Virville, dove l’indomani avrà luogo la cerimonia. Durante la celebrazione del sacramento la commozione delle donne si trasmette a tutti i presenti, provocando uno spontaneo pianto generale. I fedeli condividono così un intenso momento di estasi mistica. Il parroco non risparmierà elogi e ringraziamenti verso “le care sorelle venute da lontano”, la cui fede così viva è stata un esempio salutare per tutta la comunità. Al termine dei festeggiamenti il corteo femminile fa ritorno a Fécamp. La novella si conclude nel brulichio di un ambiente spumeggiante, dove balli e canti si intrecciano con brindisi e vezzeggiamenti nell’accesa notte di Casa Tellier.
Nel racconto Maupassant rivela una straordinaria capacità nel dar vita a un umorismo contagioso, decantando l’amore, o meglio il miraggio di esso, come rimedio contro tutti i mali. L’autenticità dei sentimenti è contrapposta all’ipocrisia che si nasconde dietro le false apparenze e il conformismo dei personaggi perfettamente omologati al sistema sociale. [...]

In questa casa d’appuntamenti la seduzione non è affidata a giovani ragazze avvenenti, bensì allo sguardo di cinque signorine dai petali un po’ sfioriti, ognuna delle quali corrisponde a un prototipo di bellezza: Fernanda, Raphaële, Rosa, Luisa e Flora costituiscono una miscela assortita dell’universo femminile, gestita con saggezza e buonumore dalla conciliante Madame Tellier. [...]


Le opere
La genesi del soggetto postribolare è da ricercare nella serie dei Caffè affrontata nella seconda metà degli anni trenta quando Sassu, influenzato dalla frequentazione di caffè a Parigi e Milano, si dedica alla rappresentazione di luoghi di ritrovo mondani in cui si intrecciano e contrappongono le pose e gli sguardi di artisti, intellettuali, borghesi, eleganti signore e anche furtivi amanti. L’attesa del 1938, che ritrae una donna seduta al tavolino di un caffè avvolta in un’atmosfera di sospensione, ben esemplifica la connessione tra i due cicli. Il fulcro della produzione della serie Maison Tellier si concentra nella seconda metà degli anni quaranta, con una particolare intensità nel triennio 1946-1948. Riprese del tema, frammiste a scene di interni di caffè, si ritrovano tuttavia in tutto il decennio successivo, sia in dipinti a olio, sia in alcune formelle in maiolica.
Se nella raffigurazione del nudo – quasi ostentato – l’artista si discosta dal racconto, ne rimane altrettanto fedele nella caratterizzazione fisiognomica dei personaggi, che lascia affiorare maturità e impudicizia, malizia ormai consunta, segni di una caducità del tempo che non ha risparmiato la casa di piacere.
In termini stilistici le Maison Tellier si distanziano dall’espressionismo realistico, nel quale, come nelle opere di George Grosz e Otto Dix, l’asprezza degli ambienti emarginati è descritta in maniera esasperata e fortemente drammatica. Nei lavori di Sassu i nudi sono inseriti all’interno delle sale del postribolo con uno sguardo scevro da pregiudizi, attento a proporre, senza metafore, spunti di riflessione su una condizione umana fatta anche di emarginazione e sofferenza. “Nelle Maisons Tellier io non ho mai voluto dipingere delle donne con il piacere moralistico della condanna o del giudizio, com’è in Toulouse-Lautrec, o in tanti altri pittori espressionisti belgi o tedeschi. Il mio punto di vista è invece la constatazione d’una condanna, d’una condizione umana degradante, dalla quale è possibile salvarci con l’umanità stessa delle creature”, affermava l’artista.

Le prove dell’intera serie illustrano come Sassu abbia elaborato differenti soluzioni compositive a partire dal medesimo soggetto: la Casa Tellier della novella. In ciascuna opera sono apprezzabili le capacità dell’artista di raccontare per immagini alternando frammenti di storie singole a figurazioni più complesse, impostate sul gioco di sguardi e sulla contrapposizione delle pose delle donne colte da molteplici punti di vista. Il registro compositivo è contrassegnato da molteplici sfaccettature: se da un lato si trovano opere dalle cromie fiammeggianti al limite dell’espressionismo, la ripresa della diagonale che taglia il dipinto evoca in altre modelli classici, mentre altre ancora riprendono l’impostazione prospettica dell’interno di caffè.

Le opere, provenienti dalla Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, nonché da collezioni private svizzere e italiane sono circa cinquanta: oltre a oli, acquerelli, tempere e pastelli sono esposte alcune opere grafiche, sette delle quali vennero realizzate dall’artista per illustrare un’edizione della Maison Tellier che avrebbe dovuto essere pubblicata dalle Edizioni La Conchiglia di Milano ma che non ebbe mai luogo; sono inoltre presenti una scelta di formelle in maiolica e di piatti in ceramica realizzati dall’artista negli anni quaranta-cinquanta durante i soggiorni presso l’amico Tullio Mazzotti detto Tullio d’Albisola attorno a cui gravitavano, nello stesso periodo, artisti quali Karel Appel, Luigi Broggini, Asger Jorn, Wilfred Lam, Lucio Fontana.